"Tutti in bianco per difendere i Venerdì Bianchi"
I Venerdì Bianchi si preparano alla terza serata, ma non tutti sono contenti. E così, dopo esposto e raccolta firme contro, l'invito a vestirsi di bianco per manifestare il proprio sostegno all'iniziativa

La chiamata dei commercianti del centro di Tradate in vista della prossima serata, venerdì 19 luglio, in risposta alla presentazione di un esposto e la raccolta firme contro la manifestazione estiva di Tradate.
Venerdì Bianchi, tutti vestiti di bianco
"Nessuno tocchi i Venerdì Bianchi". I commercianti del centro alzano gli scudi in difesa delle serate (venerdì, la terza) che da quasi vent'anni accompagnano l'estate tradatese.
Una "contro-protesta silenziosa", la definiscono i promotori, in risposta alla raccolta firme e a un esposto presentato per chiederne lo stop.
Voci contro, voci pro
Polemica non nuova, che si ripete ad ogni edizione. In particolare per chi vive affacciato al corso Bernacchi, i Venerdì Bianchi si traducono in musica, rumore, disturbo e disagi fino a tarda notte. Tolta la prima, gli altri spesso continuano anche a manifestazione conclusa. E chi vorrebbe dormire, ovviamente, non gradisce.
Ma dall'altra parte ci sono le migliaia di persone che non mancano di riversarsi in corso Bernacchi, tra negozi aperti, gruppi musicali, bar estesi sulla strada e iniziative. E i commercianti, che ora invitano tutti a vestirsi di bianco per difendere l'iniziativa.
"Festa per tutti"
Commercianti che, spiega Alessio Campione, sono compatti:
"Abbiamo fatto un sondaggio interno al gruppo, e non sono emerse voci contrarie ai Venerdì Bianchi. L'iniziativa, nata proprio per aiutare chi ha un negozio in centro oltre che per dar vita alla città, è utile a tutti anche se in misura diversa. I bar e chi opera nella ristorazione hanno sicuramente benefici immediati, altre attività invece li hanno in termini di pubblicità e visibilità. Tanto che c'è anche chi non tiene aperto il venerdì sera, ma lascia comunque la vetrina accesa.
Posso capire le lamentele, ma l'alternativa è un centro vuoto, desertificato e con negozi in sempre maggiori difficoltà. E' questo che vogliamo?".