Sanità

Ospedale di Saronno, Uil: "Non si vedono interventi di rilancio"

A illustrare la problematica situazione è Daniele Ballabio, segretario generale della Uil Fpl.

Ospedale di Saronno, Uil: "Non si vedono interventi di rilancio"
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«Non si vedono interventi finalizzati all’ammodernamento e alla ristrutturazione dei piani dell’ospedale di Saronno».

Così Daniele Ballabio, segretario generale della Uil Fpl, commenta quanto emerso nel corso di una recente riunione sindacale, in cui l’Asst Valle Olona ha elencato i lavori di ristrutturazione effettuati, avviati, in itinere e preventivati all'ospedale di Saronno.

Ospedale di Saronno, Uil: "Non si vedono interventi di rilancio"

«Le maggiori opere in fase di conclusione o terminate sono legate ad adeguamenti dei sistemi antincendio. Certamente opere utili, in particolare quelle ai sistemi di sicurezza  antincendio in una struttura sanitaria che, se mai dovesse accadere un problema, avrebbe risvolti drammatici, ma sul piano dell'ammodernamento e della ristrutturazione di piani (settimo e ottavo piano del padiglione verde chiusi da anni e l'ottavo da quasi un decennio) non si vedono ripristini immediati», puntualizza.

Il giudizio è duro:

«La direzione generale è al termine del mandato quinquennale e ci sono i soliti 20 milioni di euro che passano gli anni, si modificano le fonti di finanziamento, ma non vengono usati per pagare i lavori perché questi non partono mai. La Regione investe  oltre 400 milioni per il nuovo ospedale di Busto e Gallarate, mentre  a Saronno, politici locali e regionali, sindaci e comitati non portano a nulla di concreto».

"Grave è la carenza d'organico"

Per il sindacalista la ristrutturazione dell’edificio non è però la priorità:

«C’è una grave e costante carenza di medici, infermieri tecnici sanitari, senza i quali non potranno mai riaprire i troppi reparti chiusi,  aumentare i posti letto in Rianimazione, Cardiologia e Medicina, mantenere un Pronto soccorso efficiente, senza spendere tra i 2800 e i 3000 euro al giorno per avere un solo medico gettonista». E a proposito di questi reparti: «Continueranno a rimanere vuoti o sotto utilizzati anche con strutture nuove e impianti  di ultima generazione».

L'appello alla politica e ai comitati saronnesi

Un appello al territorio:

«La politica e i comitati si uniscano al sindacato in questo battaglia  di servizio alla cittadinanza e lascino stare le stelle al merito. L'ospedale è di tutti, cittadini e lavoratori. Vogliamo un ospedale aperto e funzionante con i professionisti che servono per tenere aperto un presidio di primo livello». Ancora: «Il sindacato, dal 1998, con tutti i mezzi a disposizione, ha sempre cercato di concorrere al mantenimento o al ripristino delle condizioni, ma non basta, ci vuole sinergia, reale non di facciata, tra soggetti che prima di avanzare richieste o proposte all’azienda e alla Regione comprendano le priorità di rivendicazione».

Ed ecco quali sono per Ballabio le richieste più urgenti:

«Incrementare il numero dei concorsi pubblici, velocizzare le procedure concorsuali, ricercare sanitari nel territorio proponendo loro  prospettive di carriera, convenzionarsi con più università per reclutare specializzandi, trovare soluzioni incentivanti, garantire turnistiche di servizio accettabili, garantire ai medici che verranno utilizzati per la loro specialità, dare la concreta possibilità di attività libero professionali ai medici e ai sanitari, incrementare sensibilmente il personale infermieristico, sanitario e oss, e trovare con i Comuni del comprensorio soluzioni agevolate abitative, di trasporto, di permanenza nel territorio sostenibili per i sanitari che dovessero provenire da altre zone o regioni».

Infine:

«Tutti insieme potremmo trovare altre proposte concrete. Noi ci siamo come sempre, i dipendenti dell'ospedale lo sanno bene».

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