Nuova palestra, nel 2024 l’obiettivo è trovare la soluzione
Annunciata cinque anni fa come certezza, oggi è ancora ferma.

Il 2024 porta un enigma da risolvere: quello della nuova palestra di via Venegoni a Fagnano Olona.
Nuova palestra attesa dal 2019
Annunciata cinque anni fa come certezza, oggi è ancora ferma al cratere lasciato dal cantiere avviato e poi abbandonato dall’impresa che si aggiudicò la gara di appalto nel 2019, salvo poi contestarne le condizioni e finire in contenzioso con il Comune. Progettata sotto l’amministrazione Simonelli a fine mandato – per un costo iniziale di 900mila euro, che sarebbe arrivato a superare abbondantemente il milione – si era poi arenata con la Giunta Catelli per le inadempienze dell’impresa, per poi arrivare sul tavolo dell’amministrazione Baroffio.
La sfida del 2024: trovare una soluzione
L'Amministrazione nei primi due anni di mandato ha sempre confermato la volontà di portare a compimento l’opera, ma dopo una necessaria revisione del progetto: sia per i tempi trascorsi, che rendono l’intervento originario già obsoleto, sia per valutare dimensioni dell’impianto e costi dell’investimento. Ma soprattutto per trovare le risorse, oltre a quelle accantonate da un quinquennio a Bilancio, ma non sufficienti a coprire la spesa con le condizioni economiche nel frattempo mutate. La sfida dichiarata per il 2024 è proprio questa: trovare i soldi per finanziare l’opera, che dovrà passare da una nuova progettazione e da una gara d’appalto bis. Di fatto ripartendo da zero.
L’assessore ai Lavori pubblici Simona Mezanzani
«Ricordo a chi ci contesta il permanere del cratere in via Venegoni – aveva chiarito l’assessore ai Lavori pubblici Simona Mezanzani nelle scorse settimane, aggiornando sul programma dell’amministrazione – che non è opera di questa amministrazione, anche se ancora una volta stiamo cercando di cogliere le opportunità che ci permettano di realizzarla. Abbiamo puntato ai fondi del Pnrr, che sono rimasti disattesi nonostante il progetto sia il primo degli escusi. Ma rimane comunque una prioprità. Ricordo anche che sono cambiate le condizioni, come già evidenziato in commissione Lavori pubblici, dove la tesi che il vecchio progetto risultasse ormai obsoleto sotto molti punti di vista ha trovato concordi anche le minoranze. Le quali però poi ‘dimenticano’ che per adeguarlo servono parecchi denari».