La manifestazione

Manifestazione di piazza per provare a riaccendere l'ospedale di Gallarate

Le Associazioni e le Cooperative del Terzo Settore del Basso Varesotto chiedono chiarezza e fatti concreti per la salute di adulti e bambini

Manifestazione di piazza per provare a riaccendere l'ospedale di Gallarate
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L'appuntamento è per giovedì 8 giugno, alle 21, in piazza Giovine Italia a Gallarate

Preoccupano le continue chiusure di reparti e la mancanza di personale

E’ aperto, chiude temporaneamente, riapre, richiude. Definitivamente? Come direbbe Amleto, questo è il problema.

Non è ancora ufficialmente chiaro e definito il presente e il futuro dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Gallarate dove, negli ultimi anni, si sono susseguite le chiusure di vari reparti, ultimi in ordine di tempo l’Emodinamica e l’U.T.I.C. (Unità di Terapia Intensiva Cardiologica) che anticipava quella probabile riguardante la Cardiologia.

Le chiusure, qualsiasi fosse il motivo, non sono state comunicate in maniera chiara ai cittadini i quali, molto spesso, si sono sentiti telefonare per spostare ovvero annullare appuntamenti e visite programmate da tempo, anche per l’ormai cronica mancanza di personale.

Molti medici e infermieri hanno infatti lasciato il presidio gallaratese per trasferirsi in altri ospedali piuttosto che in strutture sanitarie; coloro che sono rimasti, invece, sono stati spostati in altri reparti sia di Gallarate sia di Busto Arsizio – presidi facenti parte della medesima azienda - senza dimenticare il punto di primo intervento di Somma Lombardo, dove negli ultimi mesi si sono recati i dipendenti infermieristici di Gallarate per garantire la copertura del servizio, sempre per mancanza di personale.

Le recenti visite dell’Assessore Guido Bertolaso, recatosi a Gallarate per ascoltare le problematiche e gli allarmi lanciati a più riprese dalle associazioni, avevano portato a prendere atto del problema, sostenendo "che è complicato trovare la quadra, ho fatto un giro in strutture dove il comune denominatore è la carenza di personale, medico e infermieristico".

La visita anticipava di pochi giorni la chiusura della cardiologia, prevista per il 1 giugno, poi a successivamente sospesa, in attesa di capire quali altre soluzioni adottare dopo il ricorso al personale di cooperative per continuare a garantire il servizio.

"L’unico modo che abbiamo per garantire la continuità dell’assistenza delle attività in ambito della cardiologia è quella di coinvolgere una cooperativa che ha una specializzazione in questo ambito e che ci garantisce la presenza sulle ventiquattrore del personale medico necessario e questo è un procedimento al quale purtroppo siamo costretti a ricorrere sempre più spesso in diversi ospedali di questa regione, come in molti ospedali d’Italia", aveva annunciato l’Assessore Bertolaso nella sua visita gallaratese.

Il tempo però non è infinito, motivo per il quale le associazioni e le cooperative del Terzo Settore del Basso Varesotto hanno indetto una manifestazione per portare il loro contributo a partire dai bisogni dei più fragili, che si terrà giovedì 8 giugno, alle 21, in piazza Giovine Italia a Gallarate.

Nel dicembre 2021 (in fase Covid) le nostre associazioni di malati, di Persone disabili, le loro famiglie e le associazioni di Volontariato sociosanitarie e di promozione e inclusione sociale, incontrandosi di fronte al nostro ospedale interpellavano le Istituzioni sui loro bisogni di salute che non trovavano risposta. Chiedevamo il ripristino di cure di accompagnamento e tutela delle Persone più fragili.
Questo è quanto si legge nel comunicato stampa diffuso da AsPI (Associazione Parkinson Insubria), referente organizzativo per l’evento, che sottolinea di essere in attesa degli ovvi e indifferibili interventi riguardanti la revisione del piano organizzativo della ASST Valle Olona, per il miglior uso delle risorse superstiti nella ASST e nell’area vasta ultraprovinciale ma anche della necessità di avere un cronoprogramma di progettazione strutturale e gestione operativa delle attività nelle diverse aree sanitarie ospedaliere e territoriali.

E ancora, di avere un monitoraggio attento e una salvaguardia continuativa delle risorse e dell’operatività; un’informazione continua e aggiornata dei cittadini sullo stato reale dei servizi e sulle condizioni per l’accesso e per il loro utilizzo e l’organizzazione di strutture di servizio locale tipo “DAMA” (Disabled Advanced Medical Assistance, modello di accoglienza ospedaliera inclusiva dedicato a pazienti di ogni età con gravi disabilità intellettive, comunicative e neuromotorie).

“Solo rispondendo ai bisogni di OGGI si organizza e si costruisce la risposta di domani”, è quanto auspicano le associazioni.

E l’obiettivo di questo evento è quello di far comprendere alla politica che i cittadini chiedono il mantenimento dell’ospedale di Gallarate e dei servizi territoriali.

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