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Festa della Liberazione
L'omaggio all'ex sindaco Mirella Cerini, scomparsa un anno fa
In occasione della cerimonia per il 25 aprile, l'Amministrazione ha ricordato l'esempio della prima cittadina che "incarnato pienamente i principi della Resistenza nella sua azione quotidiana".

In occasione della Festa della Liberazione, il Comune di Castellanza ha voluto omaggiare anche l'ex sindaco Mirella Cerini, venuta a mancare proprio il 25 aprile dello scorso anno, poco dopo la cerimonia per onorare la Resistenza al nazi-fascismo.

L'omaggio all'ex sindaco Mirella Cerini, scomparsa un anno fa
E' stato un 25 aprile all'insegna della celebrazione della Libertà e di un rinnovato spirito di comunità e impegno. Ma anche un 25 aprile di commozione, ricordando l'ex sindaco Mirella Cerini, scomparsa proprio un anno fa. Non è mancato l’invito a mantenere vivo lo spirito del 25 aprile non solo nelle commemorazioni ufficiali, ma soprattutto nelle scelte quotidiane e nell'impegno a costruire insieme un paese più giusto, libero, onesto e solidale.
Il discorso integrale del vicesindaco reggente Cristina Borroni
Cari concittadini, autorità civili e militari, rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d'arma, Quest’anno ricorre l'80esimo anniversario della Liberazione, giorno in cui facciamo memoria del prezzo pagato da uomini e donne che ci hanno preceduto e che hanno lottato per la libertà e la democrazia, anche a costo della loro vita. Il 25 aprile è per l’Italia, una ricorrenza fondante, la festa della pace, della libertà ritrovata; è la festa di tutti e rappresenta un importante occasione di memoria collettiva, in cui tutto il paese si raccoglie per ricordare la fine del regime dittatoriale fascista e il trionfo dei valori di libertà e democrazia: facevano infatti parte delle Brigate partigiane militanti provenienti dai più disparati gruppi politici. Dalle più famose Brigate Garibaldi, organizzate dal Partito Comunista Italiano; alle formazioni di Giustizia e Libertà, coordinate dal Partito d’Azione; alle Brigate Fiamme Verdi, nate da ufficiali alpini e legate alla Democrazia Cristiana; per arrivare alle formazioni azzurre, monarchiche e badogliane. La storia ci insegna però che la libertà non va mai data per scontata, ma è una conquista personale e collettiva che richiede vigilanza costante. Il 25 aprile rappresenta dunque un richiamo più che mai attuale ai valori democratici che devono essere confermati in ogni epoca storica e trasformati in comportamenti concreti e quotidiani. In un contesto in cui emergono nuove forme di intolleranza, dobbiamo riscoprire l’importante eredità della Resistenza: il coraggio di opporsi alle diverse forme di oppressione e la capacità di immaginare un futuro migliore. I partigiani, oltre ad aver combattuto per la libertà e la democrazia, ci hanno insegnato l’importanza dell'onestà. Un'onestà intellettuale e morale che ha permesso loro di distinguere, in quel contesto, il giusto dall'ingiusto e di scegliere da che parte stare in un momento buio della nostra storia. È questa stessa onestà che dobbiamo preservare e coltivare oggi nelle istituzioni e nella vita civile, un’onestà che ci permetta di ritrovare unità, al di là di qualsiasi schieramento, attorno ai valori fondanti della nostra Repubblica e della convivenza civile. E’ questa la sfida che dobbiamo affrontare insieme oggi: riscoprire i valori che uniscono e che possono diventare le fondamenta che danno nuovo slancio alla vita democratica e sociale della nostra Italia e delle nostre città. Valori che papa Francesco ha sempre richiamato, insieme a quelli della solidarietà tra gli uomini, del dovere di vicinanza ai più deboli, della cooperazione internazionale e della pace per tutta l’umanità
L'omaggio a Mirella Cerini
Oggi rendiamo anche il dovuto e sentito omaggio a Mirella Cerini: la sua improvvisa scomparsa, proprio dopo le celebrazioni dello scorso 25 aprile, ha lasciato un vuoto profondo nella nostra comunità. Ma la vita, come la democrazia, è un cammino che prosegue anche attraverso le difficoltà e i momenti di dolore. Mirella ha incarnato pienamente i principi della Resistenza nella sua azione quotidiana. Come Sindaco di Castellanza, ha trasformato i valori di libertà, giustizia, democrazia in pratica concreta di governo della città, dimostrando che la vera politica nasce dalla capacità di ascoltare e servire la propria comunità con trasparenza e integrità morale. La sua eredità è preziosa: ci ha lasciato il dovere di proseguire il suo impegno civile, trasformando il dolore della perdita in determinazione collettiva. Il suo esempio ci ricorda che la democrazia vive attraverso le azioni di chi sceglie ogni giorno di dedicarsi senza riserve e senza compromessi ai compiti che gli sono affidati. Onorare la sua memoria significa raccogliere questo testimone e continuare a lavorare per la nostra città con la stessa passione e la stessa dedizione. La democrazia dei piccoli comuni, dei piccoli gesti, delle comunità locali come la nostra è fondamentale per far crescere e maturare sentimenti di apertura verso il mondo e verso il prossimo. È nelle piazze come questa, nelle scuole della nostra città, nelle associazioni del nostro territorio che si costruisce giorno dopo giorno il presente e il futuro della democrazia, basato su principi di fratellanza e condivisione. Solo così diventiamo credibili e capaci di trasmettere alle giovani generazioni le motivazioni e l’importanza dell’impegno civile.
Il pensiero sulle guerre in corso
Mentre celebriamo la Festa della Liberazione, non possiamo ignorare che nel mondo continuano a perdurare oppressione e violenza. Non solo nelle guerre di cui più si parla, come quelle in Ucraina e in Palestina, ma anche nei troppi conflitti dimenticati che funestano l'Africa, il sud-est asiatico, il sud America.Le storie dei partigiani e i loro sacrifici, ci insegnano che è sempre possibile andare oltre gli individualismi e che è dovere di tutti impegnarsi per un mondo più giusto, mettendosi in gioco fino in fondo. Ci insegnano che, oggi come allora, c'è bisogno di donne e uomini liberi e fieri che non chinino la testa di fronte a chi, con la violenza, con il terrorismo, con il fanatismo religioso, vorrebbe farci tornare a epoche oscure, imponendoci un destino di asservimento, di terrore e di odio. Come ha ricordato il Presidente della Repubblica nel suo Messaggio di fine anno, "la Liberazione è fondamento della Repubblica e presupposto della Costituzione". Ricordiamo e celebriamo dunque questo evento del nostro passato comune per vivificare nel nostro presente l'impegno per la democrazia, la giustizia, la libertà, l'onestà, l'amore per il nostro Paese e il rispetto per le sue Istituzioni. Nel ringraziare tutti voi per la vostra presenza, vi invito a mantenere vivo lo spirito del 25 aprile non solo nelle commemorazioni ufficiali, ma soprattutto nelle scelte quotidiane e nell'impegno a costruire insieme un paese più giusto, libero, onesto e solidale.”