Innovazione

Le torte di Ilaria Pelucchi dal laboratorio di Busto a Menlo Park e al Metaverso

Non solo il laboratorio di Busto, anche una vetrina nel mondo virtuale di Mark Zuckemberg, che l'ha invitata a raggiungerlo alla sede di Menlo Park

Le torte di Ilaria Pelucchi dal laboratorio di Busto a Menlo Park e al Metaverso
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Grazie alle sue torte in 3D Ilaria Pelucchi, cake designer di Dairago e titolare di un laboratorio di pasticceria artigianale a Busto, invitata dal fondatore di Facebook Mark Zuckerberg per conoscere gli sviluppi della tecnologia del Metaverso.

Ilaria Pelucchi da Busto a Menlo Park

Viaggio nel futuro a Menlo Park, in California (Stati Uniti). A compierlo nessun business man e neppure un'astronauta, bensì una persona comune che sogna in grande e nutre una grande passione per il design delle torte. E' la dairaghese Ilaria Pelucchi, che da un decennio gestisce un laboratorio di pasticceria artigianale basato sul cake design a Busto Arsizio e che nei giorni scorsi ha partecipato ad un meeting internazionale ospitato nel quartier generale di Facebook. L’ultima frontiera raggiunta dal gigante del web si chiama Metaverso, il mondo virtuale firmato da Mark Zuckerberg e il team composto da oltre 21mila dipendenti al quale si potrà accedere da una particolare tecnologia di realtà virtuale e realtà aumentata.

Scelta per il suo store online

Una tecnologia che un altro team, quello tutto al femminile guidato dalla Pelucchi conosce bene, in quanto il sito riconducibile al negozio di torte Lallaby cakes è già un'immersione nella realtà virtuale. Oggi è possibile infatti scegliere il prodotto desiderato analizzandolo visivamente e, se comprende delle sonorità, anche acusticamente.

Un sito che si può dunque considerare al passo coi tempi ed è stato pescato da Zuckerberg, il quale ha deciso di chiamare a raccolta a spese proprie tutti coloro i quali utilizzano sistemi che sanno già di futuro.

"Il Metaverso? Una sorta di sesto senso"

Quella del Metaverso, a detta della protagonista di questo viaggio, è "una sorta di sesto senso che ti convince di essere in un’altra dimensione. Una sorta di realtà fisica parallela che, però, è virtuale. Grazie ai visori, utilizzati peraltro in diverse scuole e in vari settori, le imprese potranno ampliare il proprio raggio d’azione implicando la presenza virtuale dei clienti negli store online. Quest’ultimi, a loro volta, potranno scendere nei dettagli del prodotto navigando dal proprio divano oppure da qualsiasi latitudine mondiale".

La spedizione statunitense

Alla trasferta statunitense hanno partecipato altre 15 persone che, come Ilaria, hanno avuto contezza dei nuovi strumenti, sperimentato riunioni con avatar e analizzato, più in generale, gli sbocchi che questa tecnologia riserverà al resto del mondo.

Una contaminazione positiva

Una contaminazione positiva, secondo la cake designer:

"Sono tornata a  casa con un sacco di idee nuove.  L’esperienza che ho avuto la fortuna di vivere mi ha dato la possibilità di maturare una consapevolezza ben precisa, vale a dire tutti gli ostacoli che un Paese come il nostro deve incontrare prima di arrivare a partorire tecnologie come quella del Metaverso. Se negli Usa è facile aprire un’impresa e vivere appieno il cosiddetto sogno americano, in Italia, invece, si fa più fatica. Chi fa l’imprenditore paga  costi troppo alti. Il mio team lo sa bene, anche se per noi le cose stanno funzionando"

Il futuro del Metaverso

Il Metaverso, in conclusione, è una formula che non dovrebbe inficiare sul commercio in senso tradizionale.   "E’ un modo per spingere sull’e-commerce capace di convincere ed attirare il cliente", aggiunge la pasticcera che prevede quindi come "Non ci vorrà molto perché diventi parte integrante delle nostre vite».

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