La sponda cede, ecco le reti di protezione
L’Olona divora la riva che è pericolosa, posizionate transenne. I volontari della Protezione civile al lavoro.

Una valle da proteggere, dai fenomeni naturali e dai… ‘fenomeni’ della specie umana.
La Valle è da proteggere, posizionate le transenne
Sono settimane di lavoro e di presenza costante sulle sponde dell’Olona per i volontari del gruppo di protezione civile del Comune di Gorla Maggiore, impegnati su più fronti. In particolare nella messa in sicurezza dell’accesso alle sponde del fiume, che in più punti presentano il pericolo di cedimenti, con il corso d’acqua reso impetuoso in concomitanza con le abbondanti piogge di questo periodo che erode le rive che diventano instabili e rischiose. Nell’area compresa tra l’approdo Calipolis e le vasche della fitodepurazione la Prociv – che aveva già posizionato picchetti con nastro bianco-rosso per interdire l’avvicinamento al fiume, ha dovuto alzare delle barriere, collocando delle reti da cantiere, dopo che ignoti non solo non avevano rispettato il limite posto ma avevano anche tagliato il nastro in più punti.






Il coordinatore Nardin
«Certa gente è ‘ignorante’ – le considerazioni del coordinatore Devis Nardin – e non capisce che è un pericolo vero mettere piede su sponde in cedimento, scivolare è un attimo e si può battere la testa o un bambino può andare giù. Ma visto che non si può educare tutti, abbiamo transennato. La causa di questa corrosione delle rive è l’ingrossamento del fiume, ma quella che sta all’origine sono le mancate manutenzioni dell’alveo, con la rimozione delle piante e la pulizia delle sponde, un problema che riguarda tutti i fiumi italiani. Sull’Olona periodicamente avviene, ma a quanto pare non basta». Prociv all’opera anche sul poco distante ponte di legno che collega al versante solbiatese, dove i frequentatori della valle avevano segnalato alcuni punti in cui le assi erano instabili: «Abbiamo posizionato avvisi e cartelli per evidenziare il rischio e invitare alla prudenza nella percorrenza del ponte – spiega Nardin – in attesa che venga fatto l’intervento di sistemazione, l’ufficio Tecnico si è già attivato». Altro fronte, forse il peggiore, è quello dell’incuria di ignoti che fruiscono della valle e poi vi lasciano scarti e rifiuti: la protezione civile li ha raccolti e postati sui social, con tanto di esercizi di matematica lasciati su fogli abbandonati e l’invito ai ragazzi ad arrivare al risultato con sistemi più etici.