Valle Olona

Il sindaco Zappamiglio: «Meno asili e più Rsa: è il nostro futuro»

E’ lo slogan-provocazione lanciato dal sindaco di Gorla Maggiore, che torna sul tema della prospettiva demografica del Paese alla luce dei dati Istat.

Il sindaco Zappamiglio: «Meno asili e più Rsa: è il nostro futuro»
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Meno asili e più Rsa. E’ lo slogan-provocazione lanciato dal sindaco di Gorla Maggiore Pietro Zappamiglio, che torna sul tema della prospettiva demografica del Paese alla luce dei dati Istat, invitando i cittadini a riflettere su un trend «impressionante» e ad avanzare opinioni e suggerimenti per invertirlo.

«Meno asili e più Rsa», per Zappamiglio è questo il futuro

Un tema che ha fatto breccia e che ha generato un dibattito social appassionato e sentito, dando spazio a punti di vista e analisi critiche. «Il punto di partenza è nella fotografia scattata dall’Istat sulla popolazione in Italia – la premessa di Zappamiglio – dalla quale emerge che abbiamo toccato il record negativo di natalità. Nel 2024 sono nati solo 370mila bambini; nel 1995, l’anno precedentemente più critico, erano stati 526mila. Un calo impressionante. All’opposto, aumenta l’aspettativa di vita: adesso è a 83,4 anni. La popolazione italiana invecchia. Pensate che si registrano 6 nascite e 11 decessi ogni mille abitanti».

Un tema vitale per chi amministra

Di qui le domande poste dal primo cittadino, finalizzate a richiamare la gente su un tema ritenuto vitale per chi amministra o governa: «Alla luce di questi dati, come possiamo programmare il futuro delle nostre città? Meno asili nido e più Rsa? Quali professioni sono essenziali? Innanzitutto l’assistenza agli anziani? Scusate per la provocazione, ma la società sta cambiando e dobbiamo porci degli interrogativi. Bene, benissimo che si viva più a lungo. Ma occorre dare qualità all’esistenza nella vecchiaia. Male, malissimo la denatalità. Come fare ad invertire il trend? Di cosa abbiamo bisogno per tornare a fare figli? Forse di un welfare migliore? Ritengo il tema di primaria importanza per il nostro Paese». Il confronto è aperto.

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