Il diabete, uno dei peggiori nemici dell'occhio e della vista
Il dottor Federico Basilico e la dottoressa Laura Sali operativi di Medisol spiegano perché è importante tenere sempre sotto controllo la glicemia

Occhio e diabete Mellito
Esiste una importante correlazione tra occhio e diabete mellito, in quanto la malattia diabetica può portare all'insorgenza di una retinopatia diabetica, che è una delle più importanti cause di ipovisione e cecità nel mondo.
Pertanto, se si risulta affetti da diabete è importantissimo controllare gli occhi con una visita dal medico specialista in Oftalmologia almeno una volta all'anno. In Italia circa due pazienti diabetici su tre (65% ca.), dopo venti anni di malattia, sono affetti da retinopatia diabetica con livelli diversi di gravità.
Il diabete è una malattia cronica in cui il valore della glicemia (livello di glucosio nel sangue) è superiore alla norma. I valori normali della glicemia misurata a digiuno sono compresi tra i 70 e i 100 mg/dL, oltre i quali si parla di intolleranza glucidica e poi oltre i 125 mg/dL in due misurazioni di diabete mellito.
Dal diabete non si guarisce in modo definitivo, ma può essere mantenuto sotto controllo con successo attenendosi diligentemente e quotidianamente agli stili di vita ed alla terapia prescritta dal medico diabetologo.
Il diabete è una malattia sistemica che, cioè, danneggia tutto l'organismo; tuttavia alcuni organi sono più facilmente interessati e tra questi l'occhio; in particolare la parte dell'occhio che risulta essere più colpita è la retina, una delle parti più nobili ed importanti dello stesso, poiché è costituita da cellule nervose che captano le immagini e le trasferiscono al cervello.
Il principale danno causato è una alterazione a livello dei vasi capillari retinici, laddove il sangue cede ossigeno e sostanze nutritive ai vari tessuti. Nel corso degli anni il diabete determina prima un indebolimento delle pareti dei capillari fino a creare dei veri sfiancamenti (microaneurismi), poi la trasudazione della parte "liquida" del sangue (edema), fino a delle emorragie più o meno estese. L'evoluzione più grave porta a delle ischemie, cioè microinfarti di aree più o meno ampie della retina che sono stimolo alla formazione di nuovi vasi sanguigni (neovasi), che però risultano anomali e crescono in modo caotico, distruggendo il tessuto nervoso "nobile" della retina e che possono determinare emorragie massive che riempiono completamente l'occhio di sangue (emovitreo) ed anche distacchi di retina.
La retinopatia diabetica può insorgere con qualsiasi forma di diabete (Tipo 1 o Tipo 2) ed in qualsiasi momento del suo decorso; è possibile che una persona scopra di essere diabetica proprio nel corso di una visita oculistica proprio perché si rileva una retinopatia diabetica.
I sintomi oculari che un paziente diabetico può avvertire in corso di retinopatia diabetica sono: riduzione della capacità visiva, annebbiamento, distorsione delle immagini fino ad improvvisa perdita della visione. Spesso, nelle fasi iniziali la retinopatia diabetica può non dare nessun sintomo e solo la visita oculistica può rivelarla.
Pertanto più precoce è la diagnosi di retinopatia diabetica maggiore sarà l'efficacia della terapia delle complicanze oculari. Risulta quindi consigliabile al paziente diabetico effettuare una visita oculistica con esame del fondo oculare ogni anno e se vi sono segni di retinopatia diabetica addirittura ogni sei mesi.
La diagnosi di retinopatia diabetica si fa attraverso una visita oculistica con esame del fondo oculare dopo somministrazione di colliri midriatici, con l'utilizzo di retinografi con filtri dedicati ed autofluorescenza, con gli angio-OCT che permettono una ricostruzione del sistema vascolare retinico ma soprattutto con la fluorangiografia retinica, che permette di svelare tutte le maggiori complicanze della retinopatia diabetica anche nelle parti più periferiche della retina.
Questo esame va eseguito a digiuno ed in pazienti non allergici al mezzo di contrasto (fluorescina sodica) che viene iniettato per via endovenosa al paziente appena prima dell'esame e che, distribuendosi a tutti i vasi sanguigni, permette la visualizzazione dinamica anche dei più piccoli capillari e dei loro possibili punti di rottura nella retina.
Per la cura della retinopatia diabetica esistono, nella fasi iniziali, delle terapie emoreologiche e nutrienti che migliorano l'efficienza del microcircolo capillare, mentre nella fasi avanzate dobbiamo ricorrere alla terapia con argon laser (sovra o sotto soglia), a terapie con iniezioni intravitreali di sostanze terapeutiche, come l'uso di anti-VEGF e Desametasone anche a lento rilascio, fino nei casi più gravi alla chirurgia con vitrectomia.
L’uso combinato delle precedenti terapie con farmaci biologici si è visto migliorare gli esiti.
Studi emergenti esplorano terapie geniche e cellule staminali per ripristinare la funzione retinica. Questi progressi offrono nuove prospettive, migliorando la qualità di vita dei pazienti diabetici.
Concludendo anche in questo caso la prevenzione è fondamentale per mantenere una buona capacità visiva in corsi di malattia diabetica.
Dott. Federico Basilico
Specialista in Oftalmologia
Diabete di tipo 2, cos'è e come si cura
Il diabete mellito è una malattia cronica dovuta a carenza assoluta (tipo 1) o relativa (tipo 2) di insulina, un ormone prodotto dalle cellule beta delle isole di Langerhans del pancreas. La prevalenza del diabete in Italia è progressivamente in aumento e si stima che nel 2030 più dell’11% della popolazione possa essere diabetica, quindi nel 2030 ci potrebbero essere più 5 milioni di italiani diabetici. La prevalenza del diabete mellito aumenta con l'età e, in Italia, raggiunge il suo picco attorno ai 70-75 anni. E' più diffuso tra le persone in sovrappeso (7%) e obese (14%).
Per definizione, il diabete mellito si caratterizza per l'iperglicemia; per determinare la presenza di iperglicemia serve un prelievo di sangue venoso.
I sintomi del diabete di tipo 2 sono tutti strettamente dipendenti dall'iperglicemia e dalla severità di quest'ultima. Possono essere: aumento della sete, aumento della diuresi, stanchezza, calo ponderale.
Le complicanze del diabete mellito sono essenzialmente vascolari
La macroangiopatia diabetica è un'alterazione dei grossi vasi sanguigni, che comporta la tendenza a sviluppare aterosclerosi più precocemente e più intensamente di quanto non si verifichi nella media della popolazione.
Esse rappresentano un importante fattore di rischio delle malattie cardiovascolari, quali coronaropatie, angina pectoris, infarto del miocardio e arteriopatia periferica, ictus cerebrale.
La microangiopatia è un'alterazione a carico della circolazione sanguigna all'interno dei piccoli vasi arteriosi, che si manifesta soprattutto nella retina (occhio), nel rene e nei nervi.
La retinopatia diabetica è una malattia degli occhi, caratterizzata da un danno più o meno esteso alla retina, che comporta difetti parziali della visione; tuttavia, in alcune gravi circostanze o se i trattamenti sono inadeguati, può condurre alla perdita completa della capacità visiva.
La neuropatia diabetica è caratterizzata da un danno più o meno esteso a carico dei nervi periferici (sistema nervoso periferico). La sintomatologia varia in relazione al tipo di nervo o nervi periferici danneggiati. Infatti, se il/i nervi periferici danneggiati sono di tipo motorio (neuropatia diabetica motoria), il paziente lamenta prevalentemente disturbi come crampi e debolezza e/o paralisi muscolare, difficoltà nel tenere in mano gli oggetti, disordini dell'andatura (piede cadente).
Se il/i nervi periferici danneggiati sono di tipo sensitivo (neuropatia diabetica sensitiva), il paziente può manifestare: formicolii, dolore bruciante simile a fitte, disturbi dell’equilibrio.
La nefropatia diabetica è una malattia renale, che comporta un danno a carico della vasta rete di capillari costituenti i glomeruli renali. La condizione può degenerare in sindrome nefrosica e insufficienza renale, fino alla insufficienza renale severa o terminale che richiede la dialisi o il trapianto di rene, in quanto la funzione renale è irrimediabilmente compromessa.
L'ulcera diabetica è il termine indicante una lesione difficilmente cicatrizzabile in modo spontaneo, che dipende dalla coesistenza di neuropatia diabetica e macroangiopatia diabetica. Configura il caso del “piede diabetico”.
La terapia del diabete di tipo 2 è inizialmente una terapia ipoglicemizzante orale.
Vi sono molte categorie di farmaci che vengono utilizzate, a cominciare dalla Metformina, che è solitamente il primo approccio terapeutico in pazienti soprattutto obesi o sovrappeso.
Da qualche anno sono comparse altre categorie di farmaci, che agiscono attraverso meccanismi glucosio dipendenti, cioè funzionano quando le glicemie sono elevate e non quando il paziente è normoglicemico. Vi sono farmaci orali, come i DPP4 inibitori, o farmaci iniettivi, come il GLP1 agonisti, da iniettare giornalmente o anche una volta alla settimana, che aiutano anche, con un meccanismo a livello del sistema nervoso centrale, a diminuire il senso di fame.
Vi sono poi altri farmaci, come le Glifozine o farmaci glicosurici che abbassano i valori glicemici procurando una eliminazione di glucosio attraverso le urine. Naturalmente tutti questi farmaci si possono associare tra loro in modo da “confezionare” per ogni paziente la giusta terapia per le sue necessità, anche in base alle complicanze.
Per ultimo, nei soggetti policomplicati, con insufficienza renale e soggetti fragili e con diabete da molti anni, quando la terapia orale non è più efficace, è necessario inserire la terapia insulinica, talvolta solo una Insulina Lenta serale associata alla terapia orale, fino ad arrivare ad una associazione di Insulina Lenta + Insulina Pronta ai pasti in 4 somministrazioni giornaliere.
Dott.ssa Laura Sali
Specialista
in Endocrinologica
Per visite specialistiche con il dottor Basilico e la dottoressa Sali, presso l'Ambulatorio Medico Polispecialistico Medisol, contattare il numero di telefono 02-39521572. Il centro è a Solaro in via Cavour 16 (emailsegreteria@ambulatoriomedisol.it)