Saronno

«Ho sentito una voce flebile che chiedeva aiuto, era il mio vicino, non c’era tempo e sono intervenuto»

Grazie a Paolo Guffanti l’incendio in via Padre Monti a Saronno non si è trasformato in tragedia.

«Ho sentito una voce flebile che chiedeva aiuto, era il mio vicino,  non c’era tempo e sono intervenuto»
Pubblicato:
Aggiornato:

Paolo Guffanti, 49 anni, ha messo in salvo l’81enne intrappolato dalle fiamme scoppiate nella palazzina di via Padre  Monti a Saronno.

Il racconto del 49enne che ha salvato l'anziano

Era nel suo appartamento e stava lavorando quando all’improvviso ha iniziato a sentire odore di fumo. Pochi istanti e ha capito che proveniva dall’esterno della sua abitazione, ha quindi aperto la porta e si è reso conto di quello che stava accadendo. Il fumo proveniva dall’appartamento del suo vicino, un 81enne che vive al primo piano della palazzina di via Padre Monti.

Sono intervenuto subito, la casa era invasa dal fumo

«Oltre al fumo sentivo una voce flebile che chiedeva aiuto, era il mio vicino e senza pensarci un istante sono intervenuto - ha raccontato il 49enne Paolo Guffanti - Fortunatamente la porta d’ingresso era aperta, a quel punto sono entrato, la casa era già invasa dal fumo, non si vedeva quasi nulla, con la torcia del telefonino ho cercato di capire dove fosse il mio vicino, le fiamme nel frattempo si stavano propagando in tutta l’abitazione e stava diventando difficile riuscire a muoversi all’interno, sono riuscito a intravedere il proprietario che era in piedi appoggiato al deambulatore, l’ho raggiunto faticosamente e l’ho afferrato, quindi l’ho portato fuori dall’appartamento». Dopo essersi messi al sicuro Guffanti e il vicino sono stati soccorsi dai sanitari e dai Vigili del fuoco che nel frattempo erano arrivati in via Padre Monti.

Grazie ai vigili e al personale sanitario

«Io ho riportato una leggera scottatura al volto, ma sono stato comunque portato in ospedale a Legnano per gli accertamenti necessari dal momento che ho respirato parecchio fumo. Mi hanno tenuto in osservazione fino a tarda sera e poi quando le mie condizioni si sono normalizzate e tutti i valori erano a posto mi hanno dimesso e ho potuto fare ritorno a casa. Fortunatamente è andato tutto bene, quando ho capito la gravità della situazione non ci ho pensato un istante e sono intervenuto. E’ stato un grande spavento, una volta dimesso dall’ospedale sono andato a prendere il mio cagnolino che nel frattempo avevo affidato ad alcuni vicini che se ne sono presi cura. Vorrei ringraziare i vigili e il personale medico che mi ha assistito».

Seguici sui nostri canali