Ambiente

Gerenzano, dalla Regione altri 5 milioni di euro per il Bozzente

A comunicare l’ottima notizia è stato il Comitato per la bonifica della discarica.

Gerenzano, dalla Regione altri 5 milioni di euro per il Bozzente
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Gerenzano, dalla Regione arriveranno cinque milioni di euro in più per gli argini del torrente Bozzente, nel tratto tra Gerenzano e Rescaldina, particolarmente inquinato dai rifiuti accumulatisi negli anni. A comunicare l’ottima notizia è stato il Comitato per la bonifica della discarica di Gerenzano, che da anni sensibilizza le Istituzioni sull’urgenza dell’intervento.

Gerenzano, dalla Regione altri 5 milioni di euro per il Bozzente

«Apprendiamo con soddisfazione che l’Amministrazione regionale ha finanziato, nell’ambito del programma integrativo 2022 – 2024 di interventi urgenti e prioritari per la difesa del suolo e la mitigazione dei rischi idrogeologici del territorio lombardo, circa 5 milioni di euro per la realizzazione degli argini sul torrente Bozzente, nei Comuni di Rescaldina e Gerenzano. Questi fondi si aggiungono a 1.3 milioni di euro già stanziati, portando l’ammontare del finanziamento a più di 6 milioni di euro», anticipa il portavoce Pier Angelo Gianni, spiegando: «Il progetto ha lo scopo di allontanare le acque del torrente Bozzente dalla zona fortemente inquinata di rifiuti, sia industriali sia urbani, limitrofa (e non del tutto censita) al corpo principale della discarica di rifiuti urbani di Gerenzano». E ancora: «Lo stanziamento rappresenta un secondo passo importante verso la meta della bonifica della discarica. Il primo passo ha riguardato l’adeguamento della rete di piezometri a valle della discarica per individuare in modo puntuale l’inquinamento della falda freatica».

C'è ancora molto da fare

Il lavoro del comitato non si è però concluso: «Continuerà a sollecitare e monitorare gli attuatori del progetto sicuri che il nostro contributo, anche di idee, possa essere proficuo. L’obiettivo finale rimane comunque la bonifica della discarica che procura ancora un anomalo e grave inquinamento della falda a più di trenta anni dalla sua chiusura. Il prossimo passo che ci auspichiamo venga intrapreso è un primo studio per caratterizzazione le aree inquinate non censite site in prossimità degli argini e nell’alveo del torrente». Infine: «Ringraziamo il gruppo politico dei Lombardi Civici Europeisti che ci ha supportato in questo lungo percorso, in particolar modo Walter Andreazza, presidente (LCE) ed Elisabetta Strada, consigliere regionale».

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