Fototrappole e dna: «Servono nuove leggi»
Il sindaco Anna Pugliese sconfortata da sentenze che annullano sanzioni, lotta impari all’inciviltà e commenti social: «Viene da lasciare».

Degrado e deiezioni, duro colpo alla battaglia per un paese migliore.
Fototrappole e dna, lo sfogo del sindaco
Sentenze recenti hanno negato la possibilità di sanzionare proprietari di cani ai quali si è risaliti attraverso il dna degli escrementi raccolti per strada: un verdetto che rischia di vanificare la campagna lanciata dall’amministrazione comunale proprio finalizzata alla mappatura dei dna dei cani presenti sul territorio, con incontri alla cittadinanza già organizzati a un percorso tracciato.
«Purtroppo chi è più avanti di noi e ha già sperimentato il metodo, che funziona, si vede però annullare le sanzioni – spiega il sindaco di Cairate Anna Pugliese – perché mancano norme in materia. E i provvedimenti sono soggetti a ricorsi che di conseguenza vengono vinti. E lo stesso avviene per l’abbandono di rifiuti, c’è una lacuna normativa cui bisognerebbe porre rimedio per rendere efficaci gli strumenti che oggi ci sono. Basterebbe regolamentare l’uso di fototrappole e telecamere per esempio, che oggi non permettono di sanzionare benché riprendano chiaramente i responsabili». Pugliese però non si dà per vinta: «Non ci ho ancora rinunciato e resto convinta che non ci si possa arrendere di fronte alla maleducazione, che pure regna sovrana».
La questione deizioni
E lo scandalo più insopportabile per il primo cittadino sono proprio le deiezioni: «I nostri centri, Cairate peggio degli altri, sono un disastro. E mi fa rabbia che c’è chi fa foto e poi le posta sui social accusando il Comune. La gente deve capire che la strada è casa sua, invece di fare commenti superficiali perché non si interviene a pulire lo schifo che lasciano in giro altri cittadini. C’è chi poi giustifica l’abbandono delle deiezioni con la mancanza di cestini, quando se ho un cane so che devo esserne responsabile e i sacchetti li porto con me e poi me li porto a casa, se non trovo un cestino».
Tanta amarezza
Pugliese è amareggiata: «La gente pensa sia tutto dovuto e non vede il tempo e gli sforzi che chi amministra dedica al Comune e alla collettività. Si è sempre pronti a puntualizzare, lamentare, criticare, pretendere. E’ molto sconfortante. A volte viene voglia di disimpegnarsi». Poi si torna sulla questione delle leggi che mancano: «Oggi per sanzionare chi se ne frega della civiltà e degli altri bisogna coglierlo visivamente sul fatto. Il che vorrebbe dire mandare agenti sul territorio in orari non di servizio e con un personale che non abbiamo. Impossibile, anche per le risorse che ciò comporta e che non ci sono. E’ necessario estendere alle video riprese la possibilità di sanzionare, come pure legittimare l’uso del dna per le deiezioni. Finché le norme proteggono gli incivili, è dura contrastare il degrado della nostra società».