Cur-Arti

Finito il restauro: il San Carlo del Torriani torna all'Ospedale di Circolo

La tela secentesca, fresca di restauro, inaugura la galleria nella Hall dell'Ospedale di Circolo realizzata dalla Fondazione Il Circolo della Bontà

Finito il restauro: il San Carlo del Torriani torna all'Ospedale di Circolo
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La tela secentesca di Francesco Innocenzo Torriani "Elemosina di San Carlo", una delle più preziose della quadreria di ASST Sette Laghi, è tornata in Ospedale ed è ora esposta in via permanente nella hall dell'Ospedale di Circolo.

Restauro finito: il San Carlo torna al Circolo

Un altro tassello arricchisce il progetto CurArti sviluppato dalla Fondazione Il Circolo della Bontà in sinergia con l’Asst Sette Laghi: questa mattina (giovedì 15 dicembre, ndr) nella hall del monoblocco dell’Ospedale di Circolo è stato inaugurato un nuovo allestimento che valorizza il restauro del “San Carlo che elargisce l’elemosina ai poveri”. L’opera fu realizzata da Francesco Innocenzo Torriani, pittore nato a Mendrisio nel 1648 e morto nel 1700 a Como, dove aveva bottega, e rappresenta una delle tele più preziose della quadreria dell’ente ospedaliero, ora riportata all’attenzione di pazienti e visitatori.

Arte testimone del legame fra cittadini e luoghi di cura

"C’è stato un tempo in cui la cultura del lascito solidale e della donazione liberale, in altre parole la cultura della bontà, ha fatto crescere gli ospedali pubblici, specialmente nella nostra Lombardia - spiega Gianni Spartà, presidente della Fondazione - Di questa miscela di responsabilità sociale e impegno sanitario c’è di nuovo bisogno. La Fondazione Il Circolo della Bontà lo ha sperimentato durante i mesi tragici della pandemia, ottenendo da oltre seimila donatori di cuore aiuti urgenti, grazie ai quali sono state salvate vite. Una sorta di protezione civile ospedaliera nata dal basso. Dello stretto rapporto solidale tra le cittadinanze e i luoghi di cura è vivida testimonianza anche l’arte. Ecco perché abbiamo finanziato il restauro e la condivisione del “San Carlo” che torna dopo tanti anni all’ospedale di Circolo. È un passaggio significativo dopo i due anni di pandemia".
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Il restauro

Il restauro è stato condotto dalla Dottoressa Gabriella Mantovani con la collaborazione di Marzia Renosto sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio mentre l’allestimento è opera dall’architetto Adriano Veronesi. Il tutto con la consulenza di Anna Maria Ferrari, docente di Storia dell’Arte al Liceo Classico Cairoli di Varese nonché componente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Il Circolo della Bontà, che aggiunge:

"Il dipinto rievoca la figura dell’arcivescovo di Milano, Carlo Borromeo che nel 1567, in visita pastorale a Varese, constatò l’inadeguatezza dei due nosocomi esistenti, fondati nel Medioevo, e ne istituì uno nuovo: l’Ospedale dei Poveri, che aveva tra i propri compiti anche l’assistenza agli indigenti. Il dipinto ricorda, quindi, la carità del santo ma anche la continuità, nel secolo successivo, dell’istituzione da lui fondata".

La "terapia della bellezza"

Questo intervento rafforza la continuità dell’impegno della Fondazione Il Circolo della Bontà:

"Ci piace chiamarla la terapia della bellezza - dice Gianni Spartà - Quella diffusa quotidianamente nella hall dell’Ospedale dal pianoforte Mi-Fa-Sol Bene, l’abbiamo chiamato così, che tanti virtuosi musicisti, a volte medici e infermieri, suonano regalando sprazzi di svago e di speranza a pazienti e familiari. Oppure quella, imponente, che emana dal San Sebastiano curato da Irene riprodotto da Andrea Ravo Mattoni, maestro dell’arte di strada, su una torre all’ingresso dell’ospedale di Circolo. Era un manufatto anonimo, adesso parla e la gente vi sosta accanto, a volte ricavandovi pensieri positivi".

CurArti non finisce

Si annunciano ulteriori iniziative della Fondazione nell’ambito del progetto CurArti: "Ci ispira il valore del prendersi cura dei luoghi in cui ci si cura - conclude Gianni Spartà - È un nostro impegno di volontariato che ci auspichiamo possa contribuire a rimettere gli ospedali al centro della vita sociale di Varese, Cittiglio, Luino, Tradate, Angera e Cuasso al Monte, laddove la sanità del territorio ha i suoi fondamentali presidi".
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