Fabio Bottazzini rinasce sulla pista di Cairate: è argento ai Mondiali
Cinque anni dopo l'incidente in motorino vola sul podio dei 200 a Parigi e insegue il sogno Giochi 2024.

E' un argento splendido quello conquistato da Fabio Bottazzini ai Mondiali di atletica paralimpica di Parigi nei 200 metri categoria T64.
Fabio Bottazzini è argento ai Mondiali
Cinque anni fa l'incidente in motorino a 14 anni, l'amputazione sotto al ginocchio, il futuro di un adolescente in rampa di lancio che di colpo si oscura. Oggi è sul podio mondiale, con vista sulle Paralimpiadi 2024, sempre a Parigi, per le quali ha tutte le carte in regola per qualificarsi. Classe 2004, residente a Ferno e studente al liceo scientifico sportivo di Gallarate, la sua rinascita è stata forgiata sulla pista di atletica di Cairate, dove si allena dal 2021 seguito da Cristina Martinelli, che in poco tempo ha fatto fiorire il suo talento.
Lo scorso anno al primo appuntamento internazionale Bottazzini aveva conquistato un argento e un bronzo - nei 100 metri e nel salto in lungo - agli Europei giovanili in Finlandia. Un anno dopo ecco l'argento mondiale a impreziosire gli ottimi risultati della spedizione azzurra, di cui è stato anche portabandiera. La Nazionale paralimpica torna da Parigi con 12 medaglie (5 ori, 3 argenti e 4 bronzi) e 10 pass per i Giochi del 2024, grande obiettivo del 19enne tesserato per la Polha Varese, già al lavoro per inseguire il nuovo sogno. Il suo secondo posto - ottenuto con il primato personale sui 200 di 23.10 - è stato una sorpresa, dopo che nei 100 non era riuscito a entrare in finale, nonostante il personale fatto registrare anche nella gara più veloce.
Rinato sulla pista di Cairate
La gioia è tanta, per l'argento e per il percorso affrontato in questi anni, dalla scelta di cimentarsi con l'atletica, alla prima protesi con fondi ministeriali, agli sforzi sulla pista di Cairate e negli studi dell'ortopedia Pirola di Monza che lo segue. «È tutto inaspettatissimo, incredibile, devo ancora realizzare - ha dichiarato il giovane alla Fispes dopo l'exploit parigino - sono veramente contento, è un ottimo punto di partenza. Pensare che cinque anni fa eravamo su un letto di ospedale e ora siamo qua a un Mondiale e abbiamo portato a casa una medaglia». Sul gradino più alto del podio l'amico e compagno di Nazionale Maxcel Amo Manu: «Abbiamo gestito la gara anche mentalmente - racconta Bottazzini - siamo stati tranquilli con la consapevolezza di quello che sappiamo fare. È veramente stupendo, impensabile. Dedico la medaglia alla mia allenatrice Cristina Martinelli, alla mia famiglia, a tutto lo staff, gli amici. A tutte le persone più care per me e a tutte le persone che erano con me nei momenti bui. Noi siamo l’esempio di come ci si possa rialzare quando la vita ti mette in ginocchio».