la ricorrenza religiosa

Domenica si celebra il Santo patrono Abbondanzio

La Proloco, in collaborazione con la Parrocchia, allestirà in piazza una mostra di 9 pannelli che presenterà le copie di documenti, le foto e le testimonianze che evidenziano lo speciale legame tra Cislago e il patrono

Domenica si celebra il Santo patrono Abbondanzio
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Domenica 27 aprile 2025 si celebra a Cislago la ricorrenza del Santo Patrono Abbondanzio che quest’anno sarà maggiormente solenne perché in processione verrà portata l’urna con il Santo per le vie del paese; tradizione che si svolge solamente ogni 25 anni.

Domenica si celebra il Santo patrono Abbondanzio

La Proloco, in collaborazione con la Parrocchia, allestirà in piazza una mostra di 9 pannelli che presenterà le copie di documenti, le foto e le testimonianze che evidenziano lo speciale legame tra Cislago e il patrono Abbondanzio; dall’estrazione dalle catacombe di Roma, all’arrivo in paese. La particolare protezione dei campi, dei bachi da seta e dalle incursioni belliche.

Narra la leggenda che un carro trainato da buoi stava trasportando il sarcofago contenente le spoglie del Santo Martire Abbondanzio. Partito da Milano doveva giungere fino a Varese, ma mentre percorreva la strada varesina, nei pressi di Cislago il carro divenne così pesante che i buoi non riuscirono più a proseguire: segno che il Santo aveva scelto il nostro paese come sua ultima dimora.

Chi era Sant'Abbondanzio

Ma chi era S. Abbondanzio? Le sue prime notizie le abbiamo nel 1672, a Roma, quando si estrassero nelle catacombe di Priscilla, Calepodio e Pretestato 428 corpi che erano stati li sepolti nei primi secoli del cristianesimo. Molti avevano nome e simboli incisi accanto al loculo che li ospitava e di essi solo 30 erano interamente conservati.

Secondo i decreti stabiliti da Clemente IX° nel 1668 si potevano denominare santi martiri solo i corpi che accanto avevano i simboli del martirio quali la palma e il simbolo della caraffina tinta di sangue; attributi presenti accanto al nostro Santo oltre al proprio nome inciso nella calce.

Nulla sappiamo della sua vita e della sua morte. Un'analisi svolta nel 1886, sulle 177 ossa che compongono il suo scheletro, non hanno saputo indicare il suo supplizio se non evidenziare la presenza di due fori nella scapola sinistra e nell'omero sinistro e ipotizzando che S. Abbondanzio fosse vissuto nel III secolo.

A Roma si trovava mons. Ercole Visconti di Cislago, arcivescovo e maggiordomo personale di tre pontefici, che riesce ad ottenere per sé il corpo meglio conservato dato la sua alta carica che ricopriva nella curia romana.

Il 7 Agosto 1674, da Roma, il Corpo Santo arriva a Milano dove viene redatto l’Istrumento di ricognizione che certifica l'identità, la legittima estrazione e ne approva il culto. In una cassettina di legno, ricoperta con carta di vari colori, i resti di S. Abbondanzio giungono a Cislago come reliquia personale del marchese Teobaldo Visconti. Il marchese era una delle personalità di spicco dell’aristocrazia dell’epoca e si era guadagnato il cavalierato del Toson d'oro che era la massima onorificenza dopo una vita in battaglia nelle Fiandre. Uomo potentissimo e ricchissimo aveva uno speciale culto per le reliquie che conservava in preziosissime teche nel suo studio privato e che in parte portava addosso incastonate in splendidi gioielli.

Alla morte del marchese tutte le reliquie vengono donate al fratello Galeazzo Maria e il corpo del santo viene posto nella chiesetta dell’Annunciata.

Il popolo di Cislago non tollera che il santo possa essere di proprietà esclusiva dei signori del paese e chiede all' arcivescovo di Milano che le sue reliquie vengano custodite nella chiesa parrocchiale.

Il 17 Agosto del 1679 viene traslato il corpo nella chiesa parrocchiale e verrà posto nella cappella delle anime del purgatorio. Il culto nasce immediatamente con la celebrazione quotidiana di una messa all'altare del santo, voluta e spesata dagli eredi di Teobaldo Visconti, e lo si deduce dall'imposizione del nome a nuovi nati. Come Abbondanzio Saibene battezzato il 20 Agosto 1679, Carlo Abbondanzio Landone battezzato il 3 Ottobre 1679 e Gianbattista Abbondanzio Morandi battezzato il 24 Giugno 1680.

La festa del santo è detta festa “Bèla” perché in quella giornata tutto il paese veniva adornato con fronde, fiori, drappi colorati, e candele; ai balconi si appendevano le migliori stoffe che si possedevano e venivano costruiti grandi trionfali sotto cui transitava la grande processione. Vedere un santo era un evento unico e giungevano moltissimi in paese ad assistere ai sacri riti tanto che, nel 1886 in occasione delle grandi feste per il bicentenario della presenza del santo a Cislago, si dovettero aggiungere corse straordinarie del tramway da Saronno e da Tradate per il notevole afflusso di pellegrini.

Un nome che richiama abbondanza e prosperità

Il nome augurale Abbondanzio richiama all' abbondanza, alla prosperosità e il santo diventa il protettore delle messi e propiziatore dei raccolti. In caso di siccità prolungate che “minacciano di disseccare tutte le messi”, a partire dal 1763, si facevano dei tridui in onore del santo e le sue spoglie venivano esposte sull'altare maggiore “per impetrare da Dio l'acqua tanto bisognevole alle arse campagne”.

“Proteggete le nostre campagne dal furor delle tempeste e dai maligni influssi dell'aria” recita la preghiera composta nel 1886, in occasione della ricomposizione del santo, e nel 1921 si dedicò la quinta campana al santo che reca la seguente frase: la tua voce rinforzi la fede nei cuori e comandi ai venti e alle tempeste di non nuocere ai campi. Questa era la campana che si suonava quando si avvicinavano temporali forti e minacciosi; il suo rintocco avvertiva la popolazione del pericolo imminente e invitava alla preghiera affinché “lo speciale protettore dei frutti della campagna” vegliasse sul raccolto dei suoi compaesani.

Con lo sviluppo della bachicoltura il santo ne diventa il protettore; dai paesi vicini e dalla Valle Olona venivano i devoti del santo portando a far benedire i semi dei bachi e strofinavano le carte che li contenevano sull'urna affinché nessuna malattia colpisse la loro coltivazione.

1913 001
Foto 1 di 6
s.abbondanzio (2)
Foto 2 di 6
1946 arco in via s.abbondanzio
Foto 3 di 6
1913 arco sulla varesina
Foto 4 di 6
1966 001
Foto 5 di 6
tramway 1886
Foto 6 di 6

Anche dal rito del faro meglio conosciuto come “incendio del pallone” si traevano auspici sull' esito del raccolto; il modo di incendiarsi dell'ovatta indicava come si sarebbe svolta l'annata agricola.

Questa antica funzione è presente solo nel rito ambrosiano già a partire dal VII secolo e vuole rappresentare il martire che lascia il mondo terreno rappresentato dal globo ricoperto di fiori e di foglie di carta e attraverso il fuoco, il martirio, si immola e sale come il fumo verso l'alto, verso Dio Padre. Il sacro rito si celebra solo nelle chiese dedicate ai santi martiri; come nel Duomo di Milano in occasione della festa di S. Tecla che è la patrona della parrocchia del Duomo di Milano.

Sant' Abbondanzio martire è raffigurato come un soldato, un soldato di Cristo e a lui si rivolgevano i soldati prima di essere inviati al fronte e sotto alla sua urna deponevano la propria foto per continuare questa speciale vicinanza con il proprio santo protettore.

Gli anelli che il santo reca sulle dita sono gli ex-voto di nonne, madri e spose che grazie alla protezione del santo hanno potuto riabbracciare i propri cari ritornati incolumi dai conflitti mondiali.

Il santo ha vegliato sul paese durante la guerra ed è grazie a lui che nonostante i bombardamenti sulla centrale elettrica, su altri punti del paese e il pesante mitragliamento della stazione ferroviaria in cui morirono diverse persone, che non ci fu nessun cislaghese colpito a morte nel suo paese.

Con l'avanzare del progresso e la scomparsa del mondo contadino il culto del santo inizia a perdere alcune prerogative ma ne rimane forte la devozione ed è tutt'ora vivo lo speciale legame che unisce i cislaghesi al proprio santo patrono.

PROGRAMMA RELIGIOSO:

Domenica 27 Aprile: Prima Giornata della “Festa Bela” Ore 10,30 Santa Messa solenne Ore 15,30 Vesperi solenni e Processione con l’urna di Sant’Abbondanzio

Lunedì 28 Aprile. Seconda Giornata della “Festa Bela” Ore 10,30 Rito del faro (incendio del tradizionale pallone in onore di Sant’Abbondanzio) Seguirà la Santa Messa concelebrata da tutti i Sacerdoti presenti e presieduta dall’Arcivescovo

Monsignor Mario Delpini. In particolare, festeggiamo con gioia: Mons. Attilio Cavalli 70° don Giampiero Mondini 55° don Raffaele Parachini 45° don Venanzio Viganò 35° don Fabio Molteni 30°

Il Programma dell’Amministrazione comunale prevede che Cislago sarà animato da iniziative culturali, luna park e attrazioni per tutte le età, esposizioni commerciali e mercatino dei creativi.
Un programma ricco di appuntamenti ed eventi, realizzato grazie alla collaborazione delle numerose realtà associative e dei commercianti.

SABATO 26 APRILE - ore 21.00 | Chiesa Santa Maria Assunta CONCERTO DELLA “FESTA BÈLA” a cura della Corale Santa Cecilia e Orchestra Sammartini, organizzato da PROLOCO CISLAGO con il patrocinio del COMUNE di CISLAGO
Domenica 27:

PER LE VIE DEL CENTRO ▪ BANCARELLE IN FIERA STAND COMMERCIALI E GASTRONOMICI ▪ STAND ASSOCIAZIONI PROLOCO, ACLI, AVIS, CISLAGOCUORE, CROCEROSSA, LEAL, DUDÙFORYOU, 5 CASCINE RUNNING, UNITALSI, VIVA.CI, IL BAULE DELLE STORIE, CARITAS ▪ MERCATINO dei CREATIVI Creare La nostra Passione PARCO CASTELBARCO ▪ GIOSTRE, GONFIABILI & LUNA PARK ▪ BATTESIMO DELLA SELLA | Associazione GARDEN HORSES ▪ Laboratori ed ESIBIZIONE DI DANZA ore 15.30 | DANZARTE ▪ ESIBIZIONE SPORTIVA ore 16.30 | CISTELLUM JUDO KARATE ▪ SPAZIO AL MUSICAL ore 17.30 |

ESIBIZIONE DI DANZA ore 15.30 | DANZARTE ▪ ESIBIZIONE SPORTIVA ore 16.30 | CISTELLUM JUDO KARATE ▪ SPAZIO AL MUSICAL ore 17.30 | IL LABORATORIO DELLE idee

Ore 16.15 Gruppo Folkloristico "I Brianzoli" SPETTACOLO ITINERANTE PER LE VIE DEL CENTRO.

Lunedi 28: VIA CAVOUR, PIAZZA E. TOTI BANCARELLE IN FIERA, STAND COMMERCIALI E GASTRONOMICI

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