Valle Olona

Con Anpi per la pace: «In marcia dalla parte degli indifesi»

"E’ un appello che vogliamo lanciare a tutta la cittadinanza, associazioni, forze politiche, enti educativi".

Con Anpi per la pace: «In marcia dalla parte degli indifesi»
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Un cammino ideale al fianco dei popoli oppressi e martoriati dalla guerra.

Domenica in cammino per la pace

E’ la marcia per la pace che insieme le sezioni Anpi della valle Olona propongono domenica 12 novembre: alle 14.30 la partenza da Olgiate Olona, via Isonzo, per poi immettersi sulla ciclopedonale e approdare a Calipolis, a Fagnano Olona per il momento conclusivo. Con l’obiettivo di essere in molti, senza divisioni e con un desiderio comune di pace.

Un appello a tutta la cittadinanza

«E’ un appello che vogliamo lanciare a tutta la cittadinanza, associazioni, forze politiche, enti educativi – sottolinea il presidente di Anpi Fagnano, Floriano Pigni – perché siamo di fronte, crediamo, a una situazione di tale gravità che chiama la nostra di coscienza di esseri umani alla massima solidarietà verso popolazioni inermi, alla necessità di tornare umani e di concorrere a educare, ovvero ‘tirare fuori’ il meglio di ciascun uomo e ciascuna donna, anche chiamando alla riflessione e all’impegno civile, al camminare assieme e, idealmente, al fianco degli oppressi del mondo. Non è necessario, crediamo, condividere completamente un appello di una specifica sensibilità storica e politica, per mettersi insieme in un percorso solidale con i popoli più martoriati della Terra».

In molti hanno aderito

All’evento hanno già aderito in molti, tra cui l’amministrazione comunale di Fagnano Olona, oltre ai gruppi Solidarietà e Progresso, Pd, rifondazione comuniasta, Movimento 5 stelle, Provinciale Sinistra italiana e Verdi, Comitato Antifascista di Busto. L’appello di Anpi parte dalla «terza guerra mondiale, combattuta a pezzi» così definita da Papa Francesco e dall’analisi dei suoi tanti presupposti, per arrivare al messaggio: «E’ dovere di tutti noi dare testimonianza di vicinanza, compassione e solidarietà verso tutte le vittime. E di fronte alla domanda ‘da che parte stare?’ che media e politica ci impongono, respingere questa logica di un sistema che ha fallito, generando ripetutamente guerre e ingiustizie, e rispondere senza dubbio: se si ha sete di equità, libertà e giustizia si sta sempre e comunque dalla parte delle vittime, degli oppressi, degli indifesi».

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