Solidarietà

Casa di accoglienza per mamme e bimbi apre in piazza

Nell’ex «Caffè Umberto I» di Turate sorgerà una casa per minori, appartamenti da destinare a famiglie in difficoltà e una zona polifunzionale per attività diurne e di aiuto compiti.

Casa di accoglienza per mamme e bimbi apre in piazza
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Nell’edificio del «Caffè Umberto I» in piazza Volta a Turate sorgerà una casa famiglia per minori, appartamenti da destinare a nuclei famigliari in difficoltà e una zona polifunzionale per attività diurne e di aiuto compiti.

La presentazione del progetto in municipio

Il progetto, curato dalla onlus «Le mani di Marco», è stato presentato venerdì in sala consigliare nell’evento dal titolo «Cosa ci faccio qui». Sono intervenuti Gianpaolo Folcio di «Asci» (Azienda sociale comuni insieme), Katiuscia Grisoni e Nazarena Di Francesco, del servizio affidi, Davide Comandini e Benedetta Franchi, del «Villaggio Sos Saronno», e Gualtiero Castelli, presidente de «Le mani di Marco». All’evento, nonostante il maltempo, hanno partecipato ben 140 persone, che hanno dimostrato interesse.

Lo scopo della struttura

«La nostra onlus è nata per promuovere attività in ambito sociale volte a sostenere bisogni primari ed educativi di persone in difficoltà e in particolare i minori e le loro famiglie», ha anticipato Castelli, a nomi dei soci Antonella Lombardo, Carlo Piatti, Fabiana Lombardo, Ennio Zaffaroni, Camillo Matera, Fabrizio Fusetti, Roberto Morisi e Raffaele Morosi. Ed entrando nel merito del progetto: «Siamo venuti a conoscenza che nel nostro territorio c’è la necessità di incrementare il numero di strutture atte ad ospitare mamme con bambini in situazioni di difficoltà. Per questo abbiamo progettato di creare: una casa di accoglienza per mamma e bambino (al primo piano), tre appartamenti per housing sociale (secondo piano), un’area lavoro e spazi polivalenti (piano terra). Abbiamo acquistato una struttura che per la sua ubicazione, in piazza Volta, risulta essere perfetta per le attività sociali che ospiterà».

Progetto di recupero urbano e sociale

L’edificio ha ospitato in passato lo storico «Caffè Umberto I» e ora, dopo anni di abbandono, torna a risplendere, abbellendo anche il centro: «Il nostro è anche un esempio di riqualificazione del centro storico finalizzato al recupero sociale». Sulla casa di accoglienza: «Potrà ospitare 12 persone, segnalate dai servizi sociali o dal tribunale. Saranno supportate con l’aiuto di educatori, volontari e psicologi. Sarà gestita in collaborazione con associazioni già presenti sul territorio sfruttando le sinergie con strutture analoghe. L’area destinata al servizio è di circa 220 metri quadri». Sull’housing sociale: «E’ rivolto ai nuclei mamma-bambino che, superato il primo periodo di gestione dell’emergenza, si avviano a una graduale autonomia o gruppi famigliari del territorio in situazione di difficoltà. Verranno realizzati appartamenti per l’avvicinamento all’autonomia». Infine c’è il progetto di avviamento al lavoro: «A esso sarà dedicata un’area di circa 70 metri. Si tratta di un servizio a completamento dell’avviamento all’autonomia che permette alle giovani mamme di approcciarsi al mondo del lavoro, strumento fondamentale per il reinserimento e il riscatto sociale. Sarà aperto un bando di idee e per ora si è ipotizzato di creare una stireria o un servizio catering».

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