Avviato il servizio di onco-reumatologia
"Sono sempre più necessarie collaborazioni multidisciplinari perché il paziente sia al centro".
Novità per l'ospedale di Saronno.
Servizio di onco-reumatologia
L’avvio di un servizio di onco-reumatologia all’ospedale di Saronno rappresenta "una pietra miliare per il trattamento delle complicanze immunoreumatologiche della terapia con ICI (inibitori del checkpoint immunitario) e per la gestione congiunta dei pazienti che sviluppano neoplasie durante una malattia reumatologica e vuole essere un punto di riferimento avanzato per tutto il territorio dell’Asst Valle Olona", come spiegano in una nota dall'Asst stessa.
Quindi confermano come "reumatologia e oncologia sono due specialità mediche che sembrano essere molto lontane tra loro, eppure le contingenze attuali impongono un importante cambio di prospettiva. Infatti, sono sempre più necessarie collaborazioni multidisciplinari perché il paziente sia al centro e non sia visto solo come affetto da artrite o malato tumorale. Il paziente è una persona, affetta magari da molte patologie, ma pur sempre un essere umano con il suo dolore, la sua disabilità, le sue difficoltà ad assumere le terapie, il suo carico emotivo, le sue paure".
Team multidisciplinari
Ecco perché aperture professionali e team multidisciplinari "sono diventati elementi necessari, pur nel rispetto delle specifiche competenze, così da prendere in carico i malati e fornire risposte alla loro complessità; sempre più spesso viene descritto un legame tra neoplasie e malattie reumatologiche, motivo per cui è inderogabile una solida interazione tra oncologia e reumatologia", aggiungono.
Poi concludono: "Nella letteratura medica è abbondantemente evidenziata l’associazione tra alcuni particolari tipi di neoplasie quali linfoma, tumore del polmone, melanoma, ecc... e patologie reumatologiche come sindrome di Sjogren, LES, miositi, artrite reumatoide, per citarne alcune. Sono ancora tanti i quesiti aperti sulla causa di queste correlazioni: l’infiammazione persistente e sostenuta nel tempo, caratteristica delle malattie reumatologiche, parrebbe essere la principale responsabile della trasformazione tumorale, ma si ipotizzano anche fattori genetici o ambientali condivisi, per esempio il fumo e le esposizioni a sostanze tossiche".
Responsabile è il dottor Sinelli
Il dottor Alessandro Sinelli, responsabile dell’ambulatorio di Reumato-oncologia afferente all’Immunoreumatologia diretta dal dottor Francesco Saccardo, nel contesto della UOC di Medicina dell’ospedale di Saronno, spiega:
“Non da ultimo è crescente l’attenzione sulle complicazioni immuno-correlate osservate nei pazienti oncologici trattati con inibitori del checkpoint immunitario (ICI), una classe di farmaci che ha ampliato il trattamento di molti tipi di neoplasie. Queste molecole vanno ad agire sulla regolazione di processi chiave del sistema immunitario, in particolare sulle vie di segnalazione responsabili della tolleranza immunologica, un concetto che previene la distruzione di cellule proprie dell’organismo da parte del sistema immunitario. Altro aspetto saliente è l’effetto di demineralizzazione ossea provocata da alcuni farmaci, gli inibitori dell’aromatasi e gli anti-androgeni, ampiamente utilizzati per il trattamento del cancro al seno e alla prostata”.
"L’utilizzo da parte del dottor Sinelli di una terminologia molto specifica, a tratti un po' complicata, è strettamente correlata alla sua grande professionalità, maturata presso l’Istituto Gaetano Pini di Milano, con cui ha deciso di abbracciare lo spirito di innovazione e multidisciplinarietà, elemento essenziale proprio della UOC Medicina diretta dalla dottoressa Alba Sciascera, La dottoressa Sciascera e il dottor Giuseppe Di Lucca, direttore dell’UOC Oncologia dell’Ospedale di Saronno, sono entrambi allievi del professor Rugarli; le loro strade si sono divise dopo la specialità per poi riunirsi nuovamente", aggiungono.
La dottoressa Sciascera commenta:
“Essere nati clinicamente entrambi dalla costola del prof. Rugarli aumenta l’intesa clinica fra noi e permea il lavoro in team tra due realtà che hanno sempre collaborato e condiviso percorsi. Questo favorisce la discussione multidisciplinare dei casi complessi e la fondamentale necessità di decidere insieme il percorso e il trattamento. Vogliamo crescere insieme nella gestione della complessità clinica del paziente, della politerapia, delle interazioni tra farmaci. Desideriamo sostanzialmente farci carico sia del trattamento oncologico sia di quello reumatologico, utilizzando i farmaci più efficaci, ma con attenzione alla sicurezza, definendo e condividendo le priorità di tale complessità mantenendo al centro la figura del paziente”.
Il dottor Di Lucca aggiunge:
“Negli ultimi anni l’introduzione dell’immunoterapia con inibitori del checkpoint ha rivoluzionato lo scenario terapeutico per molte malattie tumorali. Le indicazioni approvate si stanno ampliando sia a diversi tipi di neoplasia che a diversi stadi di malattia. Parallelamente all’aumento dell’utilizzo, sta emergendo anche la loro peculiare tossicità, legata all’attivazione del sistema immunitario verso organi diversi dal bersaglio tumorale. Nella maggior parte dei casi le tossicità non sono gravi, ma possono impattare negativamente sulla qualità di vita e sull’efficacia del trattamento. L’approccio multidisciplinare alla diagnosi e alla gestione delle tossicità è raccomandato da tutte le società scientifiche. È fondamentale che questi pazienti possano avere dei percorsi dedicati governati da specialisti che operano in stretta collaborazione con l’oncologo”.