L'allarme

Abuso di farmaci nel calcio, Caressa: "Si può fare uno studio, ma con estrema scrupolosità"

Si possono fare studi approfonditi ma utilizzando cautela e scrupolosità

Abuso di farmaci nel calcio, Caressa: "Si può fare uno studio, ma con estrema scrupolosità"
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La richiesta di alcuni ex calciatori diventa sempre più pressante. Ne abbiamo parlato con il telecronista di Sky Fabio Caressa.

Abuso di farmaci nel calcio: "Approfondire va bene, però con cautela"

Le parole pronunciate pochi giorni fa dall'ex centrocampista Dino Baggio, che ha militato, tra le altre, nel Parma e nella Lazio nonché nella Nazionale italiana, non sono passate inosservate.

Credo sia necessario investigare sulle sostanze farmacologiche prese in quei periodi, magari non c'entrano nulla, magari si scopre qualcosa. Vorrei sapere dagli scienziati se gli integratori che prendevamo, a lungo andare, possono creare problemi nel nostro corpo.

Molti altri ex giocatori e allenatori, nel corso degli anni, hanno più o meno velatamente rilasciato dichiarazioni inerenti le sostanze assunte nel periodo di attività.

In questo caso, non si parla di sostanze illecite, ma bensì di integratori - stando a quanto dichiarato da Dino Baggio - però le recenti morti premature di Sinisa Mihajlovic e Gianluca Vialli hanno condotto numerosi addetti ai lavori a uscire allo scoperto e a richiedere indagini più approfondite, per capire se vi può essere un collegamento tra quanto assunto in passato e le malattie nelle quali stanno incorrendo alcuni ex giocatori.

A tal proposito, anche il giornalista di Sky Sport Fabio Caressa, a margine della presentazione del suo ultimo libro "Grazie Signore che ci hai dato il calcio", tenutosi lo scorso giovedì 19 gennaio a Legnano, ha rilasciato in esclusiva al nostro portale il suo punto di vista.

Le parole di Caressa

"C'era un utilizzo di farmaci che non erano considerati illegali, come il Micoren, ma devo dire che, vedendo gli studi, i dati sono un po' controversi; si può fare uno studio approfondito ma con estrema scrupolosità. Se si vuole fare uno studio lo si faccia, ma in maniera molto precisa, attenta e con un'attenzione statistica di grande livello".

Collegare quindi i farmaci assunti nel corso della carriera da parte di un calciatore con la diagnosi di malattie tumorali non è immediato, men che meno una certezza.

Occorrono studi approfonditi e ben definiti, protratti nel tempo, anche se difficilmente una tematica così complessa potrà avere risposte dirimenti a breve termine.

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