Lombardia

"Garantire le cure ai pazienti no Covid"

L'appello del sindacato Anaao Assomed Lombardia a Regione e aziende sanitarie: "Non possiamo più trascurare i nostri malati"

"Garantire le cure ai pazienti no Covid"
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L'appello di Anaoo Assomed Lombardia: "I nostri medici e infermieri sono ora impegnati per le vaccinazioni, ma le strutture non hanno personale a sufficienza per curare i pazienti no Covid. Ci sono pazienti con patologie  oncologiche, croniche e cardiovascolari che hanno bisogno di controlli, non devono essere rimandati".

"Garantire le cure ai pazienti no Covid" l'appello a Regione e strutture sanitarie

Bisogna fare attenzione a non concentrare eccessive forze nelle vaccinazioni massive, trascurando la cura e la prevenzione dei pazienti e delle patologie No - Covid: è questo l'ultimo appello di Anaao - Assomed   Lombardia, che si rivolge alla Regione e alle Aziende sanitarie pubbliche. Patologie come tumori, malattie cardiovascolari, malattie croniche riacutizzate o bisognose di controlli richiedono infatti cure tempestive, che non devono essere rimandate.

L'appello di Anaao Lombardia si rivolge anche alla struttura commissariale affinché invii i medici necessari: ora che le prestazioni stanno per aumentare, i medici lombardi, rappresentati da Anaao Assomed, non vogliono e non possono più trascurare i loro malati.

 

Medici impegnati nelle vaccinazioni

La Lombardia, grazie ai suoi medici e ai suoi infermieri, ha velocemente raggiunto e superato, la scorsa settimana, le centomila vaccinazioni al giorno. Ciò significa che, se L'Italia andasse allo stesso ritmo della Lombardia, i vaccini anti-COVID somministrati avrebbero potuto essere anche 700 mila al giorno.

 Il segretario regionale di Anaao Lombardia, Stefano Magnone:

“Noi non sappiamo di chi altri sia il merito se non dei medici e degli infermieri che si stanno svenando per vaccinare in ogni momento e in ogni condizione. Quello che è certo è che alcune aziende sanitarie pubbliche lombarde stanno correndo troppo e si trovano nella condizione di non poter disporre di medici a sufficienza per curare bene sia la parte Covid che quella No-Covid. Il rischio è che, – continua Magnone – ora che stanno venendo meno le pressioni su ospedali e terapie intensive, l'attenzione sia eccessivamente concentrata sui vaccini, lasciando ancora una volta il fianco scoperto a quei pazienti che hanno altre patologie rispetto al Covid”.

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