Emergenza Covid

"E' necessario riformare il sistema sanitario lombardo partendo della medicina di base"

Per il segretario di Anaao Lombardia: " Di fronte ad un impegno gravoso degli ospedali, l’attività territoriale di Ats non è stata adeguata alla situazione. Occorre  maggiori coordinamento".

"E' necessario riformare il sistema sanitario lombardo partendo della medicina di base"
Pubblicato:

 

 

Dal confronto con le regione Veneto e Emilia: "E' necessaria una riforma del sistema sanitario lombardo  partendo dal ruolo della medicina territoriale e della prevenzione, che durante l'emergenza ha dimostrato  di essere importante, ma anche di avere molte difficoltà",  riflette  Stefano Magnone segretario regionale di Anaao Lombardia.

 "Il sistema sanitario lombardo va rivisto partendo dalla medicina del territorio"

Territorio, prevenzione, rete ospedaliera e rapporto pubblico-privato sono stati i temi al centro del convegno organizzato da ANAAO-ASSOMED Lombardia, il più rappresentativo dei sindacati della dirigenza sanitaria pubblica. L’incontro – tenutosi in videoconferenza giovedì 4 marzo – è tornato dunque sul tema della riforma del Servizio sanitario regionale lombardo, tema molto sentito anche alla luce dell’attuale emergenza sanitaria.

Stefano Magnone, Segretario Regionale di ANAAO Lombardia:

Riformare il Servizio sanitario lombardo non è solo un’opportunità ma anche una necessità e questo anno di lotta alla pandemia lo dimostra chiaramente. Serve un cambio di passo e una totale revisione dell’attuale sistema evidentemente troppo frammentato. L’emergenza da Covid-19 ha dimostrato l’importanza della medicina territoriale da cui è necessario ripartire, ma anche la difficoltà nel garantire prestazioni adeguate sul territorio e nel coordinamento tra i diversi organismi preposti alla gestione della crisi. Ancora una volta ribadiamo che è proprio la separazione tra ATS e ASST, e quindi delle funzioni di governo da quelle di erogazione, a creare gran parte dei problemi di coordinamento e organizzazione: di fronte ad un impegno gravoso degli ospedali, infatti, l’attività territoriale dell’ATS non è stata adeguata alla situazione”.

Il confronto con i modelli sanitari di Emila Romagna e Veneto

 

Attraverso il confronto con i modelli sanitari di Emilia-Romagna e Veneto, esperti e politici hanno analizzato problematiche e debolezze, proponendo soluzioni e opzioni per rendere efficiente un sistema che al suo interno accoglie anche diverse eccellenze a livello nazionale ed internazionale.

Tra i relatori del convegno, moderato da Stefano Magnone e Vito Carnelli della Segreteria Regionale ANAAO-ASSOMED Lombardia, anche Domenico Mantoan, già Direttore Generale dell’Area Sanità e Sociale della regione Veneto e ora Direttore AGENAS e Licia Petropoulacos, Direttore Cura della Persona, Salute e Welfare della Regione Emilia-Romagna. Sono intervenuti anche Antonio Tomassini, già Presidente della Commissione Sanità del Senato, Rosy Bindi, già Ministro della Sanità, Carlo Borghetti, Vicepresidente del Consiglio Regionale, Emanuele Monti, Presidente della Commissione III in Consiglio regionale e Marco Fumagalli, Consigliere Regionale.

 Anaao Assomed propone l'unificazione di Ats e Asst

A tracciare la linea, un documento di sintesi che ANAAO-ASSOMED Lombardia ha predisposto contenente analisi e considerazioni per modificare l’attuale situazione nata con la L.R. 23/2015. Documento che analizza il ruolo della medicina territoriale e della prevenzione, anche in relazione alla divisone di competenze tra ATS e ASST, in cui emerge con chiarezza la forte debolezza gestionale e organizzativa causata da questa dicotomia. In questo quadro, ANAAO-ASSOMED Lombardia propone quindi l’unificazione del territorio e della prevenzione in ASST con l’inserimento dei Dipartimenti di prevenzione nella rete territoriale e la confluenza dei dipartimenti territoriali nel Collegio di Direzione, così come del Dipartimento delle Cure Primarie, in modo da rendere possibile un effettivo coordinamento attraverso un unico dipartimento anch'esso facente parte del Collegio di Direzione dell'ASST. Si richiede inoltre l’affidamento dei controlli ad una ATS unico o ad una efficiente Agenzia dei Controlli, con strutture periferiche direttamente governate con una programmazione in capo alla Regione – con conseguente potenziamento della Direzione Generale Welfare – o a una ATS unica.

 

A portare un saluto anche Giovanni Pavesi, attuale Direttore generale al Welfare di Regione Lombardia, che ha evidenziato la necessità di creare le condizioni affinché i medici e il personale sanitario possano lavorare al meglio, in totale sicurezza. La mancanza di specialisti e di dotazioni è tra le impellenze maggiori del sistema sanitario regionale, soprattutto in questo delicato momento storico e la chiave di volta può arrivare solo dal potenziamento del territorio. "La modifica della legge 23/2015 è un percorso lungo e tortuoso, che non deve però trasformarsi in un alibi per non mettere in atto gli interventi necessari alla riforma del sistema sanitario regionale".

Seguici sui nostri canali