Giovani e sicurezza

Disagio giovanile, vertice in Prefettura: "Vuoto educativo prima causa della violenza"

Tra i dati che destano preoccupazione quello sugli atti autolesionistici, aumentati in maniera preoccupante tra i giovanissimi

Disagio giovanile, vertice in Prefettura: "Vuoto educativo prima causa della violenza"
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Incontro in Prefettura, in seno al Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduto dal Prefetto Salvatore Pasquariello, per affrontare il tema del disagio giovanile, diffuso anche nella nostra provincia.

Disagio giovanile, vertice in Prefettura

Al Comitato hanno preso parte, oltre ai componenti ordinari (Presidente della Provincia, Sindaco di Varese, Questore, Comandante Provinciale dell'Arma deiCarabinieri e Comandante Provinciale della Guardia di Finanza), i rappresentanti dell'Esercito, degli Enti Locali, delle Istituzioni scolastiche e sanitarie. In particolare, quali rappresentanti delle Istituzioni religiose, hanno partecipato monsignor Vegezzi, Vicario Episcopale per la zona di Varese, Volodymyr Meistermann, sacerdote della Comunità Cristiano Cattolica Ucraina, Andreas Koehns, Pastore della Comunità Cristiano Valdese, e Magdalena Tiebel Gerdes, Pastora della Comunità Cristiano Luterana.

Disturbi e autolesionismo

Il Prefetto ha sottolineato come, sempre più spesso, alcuni giovani soffrano di disturbi alimentari e attuino comportamenti autolesionistici (da quanto emerge da un recente studio internazionale del Journal of Child Psychology and Psuchiatry, in Europa il 28% degli adolescenti ed in Italia il 20%).

In particolare, se negli ultimi anni i suicidi sono diminuiti, tra i giovanissimi sono però enormemente aumentati. In Italia infatti il suicidio è, dopo gli incidenti stradali, la seconda causa di morte nella fascia 10-24 anni: si tolgono la vita, in media, quattro giovani alla settimana.

Vuoto educativo e Covid-19

Il Prefetto ha fatto presente che, secondo alcuni studi, anche il Covid-19 ha accentuato le problematiche giovanili e che alcuni ragazzi chiusi in casa per molto tempo ora escono all'aperto "esplodendo la loro rabbia", ma la causa principale della violenza è il vuoto educativo generalizzato.

"Nessuno - è stato sottolineato - si prende più la briga di parlare dei problemi di fondo della vita, delle regole che ci si deve imporre per raggiungere delle mete, per cui alcuni ragazzi scelgono il 'branco', il leader per sentirsi accolti e realizzati, oppure dialogano solo con i social che sono continuamente disponibili. Come sempre gli adolescenti cercano attenzione, notorietà, appartenenza e si lasciano conquistare da chi glieli fornisce con disponibilità".

La situazione nel Varesotto

Nella provincia di Varese, precisano dalla Prefettura, non si rileverebbero fenomeni che possano destare eccessiva preoccupazione, ma si registra un disagio giovanile diffuso di cui è necessario occuparsi sin da subito.

Il Dirigente dell'Ufficio Scolastico Territoriale Carcano ha rappresentato l'esigenza di prestare maggiore attenzione al mondo dei giovani evidenziando, in particolare, che l'Osservatorio Provinciale Istruzione e Formazione - OPI, nato nel1989, ha recentemente riscontrato l'aumento di situazioni di disagio giovanile.

Monsignor Vegezzi, Vicario Episcopale per la zona di Varese, ha illustrato l'operato dell'oratorio di San Vittore di Varese nell'ambito del quale sono state avviate una serie di iniziative volte al coinvolgimento soprattutto dei giovani che non frequentano le realtà parrocchiali, anche tramite il supporto di un educatore dedicato.

ATS Insubria ha, tra l'altro, ricordato la valenza del progetto "Rete delle Scuole perla Salute in Europa", ideato a livello europeo nel 1991 e attualmente operante sul nostro territorio.

Le Asst Sette Laghi e Valle Olona, tramite i rispettivi servizi di neuropsichiatria e le proprie articolazioni territoriali, svolgono costantemente attività di cura e prevenzione.

I numerosi rappresentanti degli Uffici di Piano presenti alla riunione hanno descritto svariate progettualità esistenti così come i rappresentanti degli Enti Locali, sempre più impegnati a favorire progetti di formazione e informazione per gli studenti.

I vertici delle Forze dell'Ordine hanno reso noto che è in corso di riattivazione, in sinergia con le scuole, l'impegno a portare avanti progetti ed incontri finalizzati a diffondere la cultura della legalità tra i più giovani, anche al fine di combattere fenomeni quali il bullismo, il cyber bullismo, l'abuso di droga e di alcol, la ludopatia, ecc.

La voce dei giovani

E' stato dato infine da tutti un caloroso benvenuto a Giulio Bernasconi, referente della Consulta studentesca intervenuto nel corso della riunione, il quale ha dato voce ai sentimenti diffusi tra i giovani della provincia evidenziando l'aumento, tra i propri coetanei, di atteggiamenti di insicurezza ed isolamento che è possibile combattere soprattutto attraverso il coinvolgimento degli stessi in svariate iniziative di socializzazione favorendone il dialogo con gli adulti.

Il Prefetto, infine, ha evidenziato come la riunione sia stato l'inizio di un percorso volto ad approfondire le problematiche giovanili e che vedrà la partecipazione, sempre più pregnante, di tutte le istituzioni varesine presenti alla riunione e di altre che saranno successivamente coinvolte.

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