Cup unico per la sanità Lombarda, in commissione la Lega dice no
Se ne parla da 5 anni, finora è stato sempre prorogato. E in commissione, la maggioranza boccia la proposta di attivazione delle minoranze

Pd-M5S, Lce, Azione e +Europa: "La Lega dice no all’attivazione di un centro di prenotazione unico per strutture pubbliche e private accreditate necessario per abbattere le liste d’attesa".
Liste d'attesa, no della maggioranza al CUP unico per la sanità
Oggi in Commissione sanità la Lega e i suoi alleati hanno bocciato un emendamento alla legge di revisione normativa ordinamentale, di cui è primo firmatario il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti, sottoscritto da tutte le minoranze, Pd, M5S, Lombardi civici europeisti, Azione e +Euopa, che chiedeva di attivare entro il 1 luglio prossimo un centro di prenotazione unico per strutture pubbliche e private accreditate. Per i privati accreditati questo significava l’obbligo di mettere a disposizione la propria agenda, pena la decadenza del contratto.
“Abbiamo chiesto – spiegano i consiglieri di minoranza - l’attivazione del centro di prenotazione unico per rendere più agevole l’accesso ai servizi del sistema sanitario regionale e ridurre le liste d’attesa che oggi più che mai, data la riduzione dei servizi causata dalla pandemia, sono lunghissime”.
"Bocciatura vergognosa"
La Lega e i suoi alleati hanno risposto con un secco no. “Una bocciatura - continuano i consiglieri - vergognosa, motivata dalla volontà di nascondere la totale incapacità della Regione di attuare un impegno preso da 5 anni. Già nel maggio del 2016 la giunta aveva deliberato l’obbligo per i privati di rendere disponibili le proprie agende e condividerle entro il 1 gennaio 2017 ma da allora non si è fatto altro che prorogare la data d’inizio. Questo anche dopo che nell’ottobre scorso era stato stanziato un consistente finanziamento ad hoc per le strutture private accreditate per l’aggiornamento del sistema informatico e dopo che a gennaio una delibera aveva ribadito la data d’inizio per il prossimo 1 luglio”.
Nonostante tutto questo,di molti privati accreditati sui canali di prenotazione regionale non si trovano gli slot liberi per esami e visite ma solo un numero di telefono della singola struttura che il cittadino deve contattare direttamente e non tramite il sistema regionale. “Un’incapacità conclamata - concludono i consiglieri di minoranza - quella della Regione di cui, ancora una volta, fanno le spese i lombardi”.