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Saronno
Collettivo Adespota: "Contro la crisi che arriva, solidarietà attiva"
"Il carrello solidale non si propone di fare carità ma di diffondere la prassi della solidarietà".

Da qualche mese i giovani del Collettivo Adesposta si vedano davanti a diversi supermercati di Saronno con un carrello vuoto e uno striscione: MUTUO APPOGGIO.
Collettivo Adespota presente davanti ai supermercati
"Questa iniziativa, settimana dopo settimana, è diventata un appuntamento fisso il mercoledì e il sabato mattina oltre che uno strumento per creare una rete di contatti intenzionati ad affrontare collettivamente un problema che è ben lontano dall’essere individuale, come vogliono farci credere, bensì sociale: la riduzione dell’essere umano a mera pedina nelle mani dell’economia", dicono dal collettivo in una nota sulla pagina Facebook.
Carrello a disposizione di chi ha bisogno
Questo carrello solidale è a disposizione delle persone: chi vuole lascia, chi ha bisogno prende: generi alimentari, in primis, ma anche pensieri.
"Partendo dal semplice pretesto del dare o del prendere qualche alimento, le persone che abbiamo incontrato, con cui abbiamo avuto modo di scambiare due chiacchiere, hanno riconosciuto all’unisono le difficoltà del momento storico – la mancanza di un lavoro, di un tetto, di una tutela sanitaria, solo per dirne alcune – e l’isolamento imperante a cui sono costrette", prosegue il Collettivo.
Il carrello solidale nasce con la volontà di opporsi a questa tendenza, con l’idea di diventare un punto di incontro e di discussione tra individui che riflettono insieme su quelle che possono essere le strategie per affrontare dal basso una situazione diventata ormai insostenibile.
Non carità, ma solidarietà
"Il carrello non si propone di fare carità ma di diffondere la prassi della solidarietà. La solidarietà che difendiamo e attiviamo è diretta e non passa da nessun intermediario. In quanto tale, la nostra idea di solidarietà non richiede alcuna autorizzazione, né da parte del supermercato davanti al quale ci posizioniamo, né da parte del Comune. Non ci interessa in alcun modo interloquire con questo o quel direttore del supermercato: non siamo né vogliamo essere affiliati a nulla se non alla nostra coscienza. Non ci stupisce pertanto che alcuni supermercati abbiano cercato – invano – di allontanarci perché, a quanto pare, senza un permesso scritto che autorizzasse la nostra presenza lì rappresentavamo un’offesa al decoro pubblico, quello che prevede la città a misura di consumatore. Richiedere il beneplacito per tali iniziative equivarrebbe a riconoscerne l’autorità, quindi il potere che hanno di negare la nostra presenza in strada. Tali enti autorizzano infatti quasi esclusivamente pratiche solidali promosse da associazioni terze quantomeno poco limpide. Dal canto nostro non ci interessa accumulare cibo; molto spesso il carrello si riempie e si svuota nell’arco della stessa mattina. Vogliamo intessere legami diretti a partire da un bisogno condiviso con persone che abitano nel nostro stesso territorio. Un territorio invaso da grandi o piccoli supermercati che vedono in questa zona una possibilità di lucro. La nostra geografia, di contro, si basa sulla solidarietà e sul conflitto, strada che continueremo a percorrere".
Il Collettivo continuerà a essere fuori dai supermercati, chiunque voglia passare a prendere, lasciare o dare una mano può scriverci alla pagina Facebook oppure alla mail adespota@libero.it.