Arte e fede

Inizia il restauro del crocifisso della prepositurale dei Santi Pietro e Paolo di Saronno

Necessario intervenire sull'oggetto Sacro che iniziava a mostrare i pesanti segni del tempo e delle movimentazioni durante le Feste del Trasporto

Inizia il restauro del crocifisso della prepositurale dei Santi Pietro e Paolo di Saronno
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Trasferito martedì nel laboratorio della restauratrice Carola Ciprandi di Parabiago, inizia il restauro per il crocifisso della chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Saronno, simbolo della Comunità Patorale.

Crocifisso trasferito, via al restauro

Il Crocifisso ligneo dipinto e dorato e la relativa croce con copertura in lamina d’argento, solitamente conservato nell’altare laterale a sinistra del transetto della chiesa Prepositurale dei Santi Pietro e Paolo, è dal 26 gennaio stato temporaneamente trasferito, per le necessarie operazioni di intervento conservativo, presso il laboratorio della restauratrice Carola Ciprandi di Parabiago. Restauratrice già nota ai saronnesi per aver restaurato, negli anni, la statuaria lignea dipinta e dorata del Santuario e di San Francesco.

La professoressa Ciprandi, docente presso la Scuola di Restauro Enaip di Botticino, era stata chiamata dall’architetto Carlo Mariani per una prima visita dell’opera e per la stesura del progetto di restauro da sottoporre all’approvazione della Curia Arcivescovile di Milano e della  Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio. Il progetto è stato corredato da una ricerca storica sull’opera, ricerca facilitata dal dottor Andrea Germi, archivista che sta riordinando l’archivio della Prepositurale.

Segni del tempo e dell'uso sull'oggetto sacro

Il Crocifisso non era stato portato in processione per la tradizionale “Festa del Trasporto”, non solo per l’emergenza sanitaria ma, anche, perché al momento della preparazione delle funzioni religiose ci si era accorti di evidenti fessurazioni longitudinali che attraversano le spalle del Crocifisso, certamente provocate dalle sollecitazioni avvenute nel tempo durante le movimentazioni. La scultura, in legno dipinto e dorato, presenta anche alcuni sollevamenti degli strati pittorici, degenerati in piccole lacune in entrambe i piedi con visione del legno. E’ poi visibile una profonda fessurazione lungo la ciocca dei capelli, che attraversa anche la fronte, oltre a depositi diffusi e alla presenza di una vernice ossidata che altera le tonalità del corpo del Cristo.

fessurazione dei capelli
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mancanze della doratura sulla lamina d'argento
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fessurazioni tra il braccio destro e il busto
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fase di movimentazione
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alluce del piede destro
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Carola Ciprandi e Franco Blumer esaminano l'opera
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Gli interventi di ripristino

Una delicata operazione sarà quella del restauro della croce lignea, che costituisce la struttura portante, e che è stata rivestita nel 1748 con lamina d’argento. Per intervenire sulla copertura metallica, Carola Ciprandi sarà coadiuvata da Franco Blumer noto restauratore dei metalli storico-artistici, che ha al suo attivo un emblematico intervento sulla Madonnina del Duomo di Milano.

La pratica di restauro del Crocifisso era stata inoltrata all’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Milano il 10 novembre 2020 per essere analizzata e per il successivo inoltro alla Soprintendenza per la necessaria autorizzazione che è stata rilasciata il 17 dicembre 2020. La Curia Arcivescovile emetteva poi il Nulla Osta finale il 15 gennaio di quest’anno. Le operazioni di restauro dureranno circa 5 mesi e saranno condotte sotto la direzione dell’architetto Mariani che seguirà i lavori nel laboratorio dei restauratori, sopra citati, coordinando le fasi operative anche con i funzionari della Soprintendenza.

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