La serata Gat in diretta dagli Usa con la studiosa di comete Sara Faggi
In collegamento con con il Goddard Space Flight Center della Nasa in Maryland, per una conferenza speciale dal tema "Alla ricerca di molecole organiche nelle comete"
Appuntamento da non perdere lunedì sera 16 novembre 2020 alle 21 con una nuova conferenza on line del Gruppo astronomico tradatese.
Una conferenza speciale: "Ci collegheremo infatti in diretta con il Goddard Space Flight Center della NASA in Maryland, da dove la dottoressa Sara Faggi, una giovane studiosa italiana di comete, ci parlerà dei suoi studi effettuati a telescopio infrarosso IRTF della Nasa alle Hawaii", anticipa il presidente del Gat Cesare Guaita.
Una serata in diretta dalla Nasa in Usa con la "studiosa di comete"
Nonostante l’attuale pandemia, il GAT, Gruppo Astronomico Tradatese è riuscito addirittura a migliorare ed incrementare la sua attività pubblica, dirottandola direttamente online dal suo sito (http://www.gruppoastronomicotradatese.it) con iniziative che mai sarebbero state possibili nella sala del CineGrassi, attualmente indisponibile. Un esempio eclatante e molto atteso è programmato online per Lunedì 16 Novembre, h 21, grazie ad un collegamento diretto con il Goddard Space Flight Center della Nasa in USA nel Maryland, da dove la dottoressa Sara Faggi terrà una suggestiva conferenza sul tema: "Alla ricerca di molecole organiche nelle comete"
La giovane scienziata italiana "studiosa di comete"
Faggi si è laureata con 110 e lode in astrofisica a Firenze nel 2017 specializzandosi nell’analisi degli spettri molecolari delle comete. Attualmente lavora alla NASA presso il Goddard Space Flight Center , dove può utilizzare il formidabile spettrografo iSHELL applicato al riflettore IRTF da 3 m (InFrared Telescope Facility della Nasa) situato sul Mauna Kea, nelle Hawaii. Faggi ha messo a frutto la sua grande esperienza nello studio spettrale della composizione delle comete su parecchie comete, l’ultima delle quali è stata la recente NEOWISE, che il 19 Luglio scorso venne addirittura puntata in pieno giorno, grazie all’eccezionale precisione di inseguimento del telescopio IRTF: la cometa emetteva circa 6 ton/sec di acqua ed una notevole quantità di idrocarburi leggeri che ne dimostravano la probabile provenienza dalla lontanissima, nube di Oort, il guscio di corpi ghiacciati primordiali che, secondo le teorie più accreditate, circonda il Sole ad una distanza di circa 2 anni luce. Questo ed altri lavori analoghi si inseriscono in un suggestivo programma di ricerca più generale che la giovane scienziata italiana sta conducendo in America. Con lo scopo di trovare risposte ad alcune domande fondamentali. Una di queste è l’origine dell’acqua sulla Terra primordiale, che nacque già povera di acqua (per la sua vicinanza al Sole) e che, 60 milioni di anni dopo, venne ulteriormente ‘prosciugata’ dall’enorme calore sviluppatosi dal grande impatto con un planetoide della taglia di Marte che diede origine alla Luna.
Le ricerche
"L’ idea è che siano state le comete, durante il cosiddetto Grande Bombardamento tardivo di 3,9 miliardi di anni fa, a contribuire in maniera importante ad arricchire di acqua la Terra e Marte. - illustra il presidente Guaita - Ma siccome le comete sono ricche oltre che di acqua anche di molecole organiche a base di carbonio, ci si chiede che ruolo possano aver avuto queste molecole carboniose nel favorire l’origine sulla Terra delle prime forme di vita. Una risposta a queste domande davvero esistenziali può venire da uno studio approfondito delle molecole organiche nelle comete e nelle atmosphere planetarie: esattamente quello che la dottoressa Faggi, che ha anche doti oratorie non comuni e grande entusiasmo, sta realizzando in America nel dipartimento di esobiologia del Goddard Center".
Una serata on-line aperta a tutti
Lo straordinario collegamento online del GAT col Goddard Center della NASA lunedì 16 novembre, è come libero e gratuito e sicuramente imperdibile non solo per gli appassionati comuni ma anche per il mondo della scuola, con la quale Faggi ebbe moltissimi collegamenti durante il dottorato in Astrofisica a Firenze.