Interrogazione

Diabete, la Regione va al risparmio e gli aghi non bastano

Pochi aghi e "problematici": molti si rompono, alcuni non sono nemmeno forati. Interrogazione di Astuti all'assessore

Diabete, la Regione va al risparmio e gli aghi non bastano
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Assessorato Welfare ancora nel mirino delle critiche, questa volta non per la gestione dell'emergenza coronavirus ma per quella "ordinaria" dei lombardi affetti da diabete.

Diabete, dalla Regione pochi aghi e di bassa qualità

Una misurazione al giorno, un ago per misurazione, 365 aghi all'anno. La Regione però ai malati di diabete ne fornisce meno, 360. E tra questi non mancano quelli difettati che si rompono o, addirittura, non sono forati. Ad accendere i riflettori su un altra crepa nell'immagine dell'eccellenza sanitaria lombarda, della cura per il paziente e della presa in carico dei malati cronici, il consigliere regionale Pd Samuele Astuti che ha raccolto numerose segnalazioni fatte dai cittadini.

"I presidi  non bastano a coprire il fabbisogno annuo di un malato: sono troppo pochi, si spezzano o addirittura non sono forati, come hanno segnalato numerosi pazienti lombardi - ribadisce - Per questo ho  depositato un’interrogazione che chiede all’assessore Giulio Gallera  di intervenire per sanare il grave disagio di tanti malati cronici. Non è accettabile che chi convive con una malattia già difficile come il diabete debba anche fare i conti con la beffa di un servizio al di sotto degli standard della tanto celebrata eccellenza sanitaria lombarda".

Forniture insufficienti

Come detto la Regione fornisce 360 aghi all'anno per ogni paziente, in tre tranches da 120 unità l'una. Già così, restano "scoperti" 5 giorni senza contare come detto difetti di fabbricazione ma anche problemi indipendenti dalla fattura del presidio come la disattenzione del paziente. In ogni caso, non bastano e certo non lasciano la possibilità di avere una "scorta d'emergenza" in caso di necessità.

Occhio al prezzo, non alla qualità

Gli aghi vengono acquistati dalla regione tramite una gara centralizzata, soluzione che grazie alle economie di scala (banalmente, "più compri meno spendi") dovrebbe permettere anche di ottenere una qualità migliore a prezzi convenienti.

"Dove finisce la convenienza se si lasciano i pazienti senza i dispositivi di cui hanno bisogno? - conclude Astuti - Chiediamo a Gallera  di rimediare al disagio di migliaia di lombardi che, oltre a soffrire di una malattia cronica,  devono fare  i conti anche con l’inadempienza della Regione".

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