Polemica

Saronno, Airoldi: "Basta guardare la città dell'altro ieri"

Torre di 11 piani tra via Reina e Pola; "Siamo di fronte ad una visione che andava per la maggiore negli anni ’60: palazzi, zero spazi per la città, tanti parcheggi in superficie".

Saronno, Airoldi: "Basta guardare la città dell'altro ieri"
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Saronno: Augusto Airoldi, candidato del centrosinistra alle prossime elezioni amministrative, dà sfogo al suo scetticismo sul piano attuativo Atub15, tra via Padre Reina e via Pola.

Saronno, Airoldi: "Basta guardare la città dell'altro ieri"

"Realizzare edifici che si sviluppano in verticale, anziché in orizzontale, non è di per sé disprezzabile in quanto consente, tra l’altro, di minimizzare l’utilizzo di suolo cittadino e preservare l’ambiente. Certo vanno considerate tutta una serie di elementi non trascurabili a partire dalle caratteristiche di urbanizzazione del territorio circostante a quello in cui si inserisce il nuovo edificato. Il problema è che, nel piano attuativo denominato Atub15, tra via Padre Reina e via Pola, pare che tutto ciò non sia avvenuto. Ma, anche questa volta, andiamo con ordine", anticipa Augusto Airoldi, aggiungendo: "Non risulta sia stata effettuata alcuna verifica per quanto riguarda l’ombreggiamento che il nuovo edificio può causare a quelli circostanti, ma solamente la verifica inversa. Quindi non sappiamo se sia necessario limitare la sua notevole altezza per evitare che danneggi gli edifici circostanti. L’intervento ricade nelle aree considerate a rischio archeologico, ma il piano approvato non specifica quali accorgimenti si intenda adottare. Il piano non prevede spazi di relazione e aggregazione utili al quartiere, quali piazze e aree a verde attrezzato, ma ancora una volta, solamente un parcheggio in superficie". E ancora: "Le funzioni previste sono ben lontane dal costituire quel calibrato mix funzionale finalizzato a favorire la vivibilità e socialità di quartiere come richiesto dal PGT, ma si limitano a saturare la quota di residenza e a prevedere solamente pochi spazi per uffici. Si massimizzano così i pur legittimi interessi degli operatori e si minimizzano quelli, altrettanto se non più legittimi, dei cittadini. I box interrati e i posti auto in superficie si estendono ben oltre l’impronta della “torre” di 11 piani, vanificando così il risparmio di suolo e i vantaggi per la superficie drenante resi possibili dall’edificazione verticale. Non sono specificate le modalità con cui effettuare il risparmio idrico, sempre previsto dal PGT. Non viene previsto il riuso delle acque meteoriche come richiesto nel Rapporto Ambientale".

"Ce n’è a sufficienza per essere sconfortati"

"Ce n’è a sufficienza per essere sconfortati. E questo pur tralasciando osservazioni circa particolari più tecnici quali la verifica del BAF e il calcolo degli standard urbanistici che pure concorrono alla valutazione negativa dell’intervento approvato dalla Giunta Fagioli. Ancora una volta siamo di fronte ad una visione di città che andava per la maggiore negli anni ’60 del secolo scorso: palazzi, zero spazi per la città, tanti parcheggi in superficie. Più di cinquanta anni di acquisizioni urbanistiche che hanno consentito di ottenere migliore vivibilità, maggiore sicurezza, socialità e sostenibilità delle nostre città sono semplicemente ignorati. E ancora una volta i temi del post Covid-19 e i problemi indotti dai cambiamenti climatici, neppure immaginati. Ma se una Amministrazione costruisce oggi la città dell’altro ieri, quando penserà a quella di domani?", conclude con una domanda provocatoria.

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