Condannato nell'inchiesta Cazzaniga, ora è nella bufera per il caos ad Alzano Lombardo
Il direttore sanitario Cosentina, coinvolto nel caso che travolse Saronno, nell'emergenza sanitaria è ancora al centro dell'attenzione.

Condannato in primo grado a 2 anni e 6 mesi per omessa denuncia e favoreggiamento nell'inchiesta Cazzaniga, che travolse l'ospedale di Saronno, ora il direttore sanitario Roberto Cosentina è finito nella bufera per i presunti ritardi nella gestione della fase iniziale dell'emergenza sanitaria nel presidio di Alzano Lombardo.
Condannato nell'inchiesta Cazzaniga, Cosentina è ancora nella bufera
La trasmissione di Rai Tre "Chi l'ha visto?" si è occupata nella sua ultima puntata di ciò che successe ad Alzano Lombardo e nella bergamasca nei primi giorni dell'emergenza Covid-19 in Italia, quando era già stato istituita la zona rossa nel Lodigiano. I dirigenti sanitari dell’Asst Bergamo Est e dell’ospedale di Alzano (dove si erano registrati i primi due casi di positività) non hanno infatti agito come tutti si sarebbero aspettati, come ricostruito da Il Fatto Quotidiano e da Chi l’ha visto. Stiamo parlando del direttore dell’Asst Francesco Locati, il direttore sanitario Roberto Cosentina e il direttore medico Giuseppe Marzulli. Il giorno 23 febbraio l'ospedale di Alzano è stato chiuso per qualche ora e subito dopo riaperto, a quanto pare senza sanificazioni, e nel giro di pochi giorni è iniziato l'aumento esponenziale dei contagi e dei decessi. Il tutto senza comunicazione ufficiale agli utenti dell’ospedale e al Ministero della Salute.
La condanna di Cosentina nell'inchiesta Cazzaniga
Lo scorso gennaio Roberto Cosentina è stato condannato in primo grado a 2 anni e 6 mesi per omessa denuncia e favoreggiamento nei confronti del dottor Leonardo Cazzaniga, ex vice primario del Pronto soccorso di Saronno, condannato a sua volta all'ergastolo per l’omicidio di 12 tra pazienti e parenti della sua compagna di allora, l'infermiera Laura Taroni. Cosentina ha però continuato a operare nel frattempo nella sanità lombarda, ricoprendo il ruolo di direttore sanitario, lo stesso che aveva ai tempi di Cazzaniga, nell'Asst di Bergamo Est, di cui fa parte anche l’ospedale Pesenti-Fernaroli di Alzano Lombardo.