Busto Arsizio

Il grazie del Dg dell'Asst Valle Olona a chi è in prima linea

"Continueremo come siamo abituati a fare nel rispondere al bisogno di chi soffre e accompagnarlo nella cura".

Il grazie del Dg dell'Asst Valle Olona a chi è in prima linea
Pubblicato:

Il direttore generale Eugenio Porfido: «Quanto fatto è stato possibile grazie alla vostra professionalità e impegno»

 

Riceviamo e pubblichiamo la nota del direttore generale dell’azienda ospedaliera Asst Valle Olona, Eugenio Porfido, che ha inviato a medici, infermieri e operatori per fare il punto su quanto fatto in questo ultimo mese per far fronte all’emergenza del coronavirus.

«Il 28 febbraio di quest’anno è stato ricoverato presso un nostro ospedale il primo paziente COVID-19 positivo. Da allora abbiamo accolto e curato 281 pazienti, 33 sono stati dimessi e 41 sono stati trasferiti nelle altre strutture - si legge nel comunicato - Ventisei persone affidate alle nostre cure sono decedute e ai loro familiari e parenti è rivolto il nostro commosso cordoglio. Oggi 182 pazienti sono ricoverati nei i nostri ospedali e abbiamo, in tempi veloci, raddoppiato i posti letto di terapia intensiva disponibili in Azienda per i casi più gravi (38 posti letto)». Porfido inoltre precisa che è stato attivato un servizio di supporto psicologico per gli operatori e un call center in grado di fornire informazioni ai parenti dei ricoverati e ridurre la sofferenza del distacco dai propri cari.

«Siamo anche in grado di accogliere ulteriori 70 malati, che nei prossimi giorni potranno aumentare di altri 90 (garantendo una ulteriore ricettività di 160 posti letto), a cui si aggiungeranno 30 posti letto dei pazienti in attesa di dimissione. Quanto siamo riusciti a fare e continueremo a fare è stato possibile grazie alla vostra professionalità, impegno e senso di responsabilità. Quanto viviamo ogni giorno ha profondamente modificato il nostro modo di lavorare, i nostri assetti organizzativi e la quotidianità professionale di molti di noi, ma ha reso possibile scoprire un senso di appartenenza che qualcuno forse pensava assopito e aumentare la consapevolezza del vostro importante ruolo nei momenti difficili dell’intera collettività. Continueremo come siamo abituati a fare nel rispondere al bisogno di chi soffre ed accompagnarlo nella cura: sempre più uniti non ci fermeremo nel cooperare tutti per raggiungere l’obiettivo comune».

TORNA ALLA HOMEPAGE

Seguici sui nostri canali