Messa in diretta dalla Prepositurale di Saronno

Il prevosto, don Armando Cattaneo, ha concelebrato con i preti della comunità pastorale.
Messa a porte chiuse in diretta con Radiorizzonti
“La speranza è che accanto a noi ci siano anche quelle persone care che a messa non vengono, che oggi preghino insieme a noi. Li accogliamo con grande gioia”. E’ stato l’augurio del prevosto, monsignor Armando Cattaneo che, stamattina alle 10, ha concelebrato la messa con tutti i preti della comunità pastorale. La messa, a porte chiuse, è stata trasmessa in diretta (anche video) dalla Prepositurale grazie a Radiorizzonti. Sarà trasmessa in replica anche alle 20.30, mentre alle 18 ci sarà un’altra celebrazione, sempre in diretta dalla chiesa dei Santi Pietro e Paolo.
“La Bibbia in una tasca e il giornale nell’altra”
Nella sua omelia don Armando ha ricordato come le parole del Vangelo vadano declinate nella quotidianità. “Oggi la Quaresima inizia in una maniera davvero unica”, ha esordito il prevosto. “Nessuno di noi ha mai vissuto un’emergenza del genere, con le chiese chiuse, come in questo periodo”, ha sottolineato. Quindi ha proseguito rifacendosi alla pagina del Vangelo sulle tentazioni: “La prima tentazione è la pigrizia. Niente messa, siamo liberi, l’ha detto anche il vescovo… così non mi sento in colpa. Ma non è così, noi la stiamo trasmettendo attraverso la radio e alle 11 l’arcivescovo è in diretta in tv”.
Tante le nostre tentazioni
“C’è la tentazione alla indifferenza: non cambia niente messa sì o messa no”. E poi “tanto io non sono toccato dal virus”. E, ancora: “Poi quelli che muoiono sono tutti anziani: come se la grandezza della vita dipendesse dall’età”. Quindi ha proseguito: “C’è anche la tentazione della devozione astiosa: anch’io ci sono cascato, chissà quante volte in questa settimana ho detto che le metropolitane sono aperte, che sono aperti i supermercati, che i ragazzi si ritrovano anche se le scuole sono chiuse o che quel tal locale è pieno. Ma la chiesa è stata punita severamente. Siamo poveri, accettiamo la nostra povertà”.
Un’opportunità per riflettere
Poi ha proseguito: “Quella che stiamo vivendo può essere un’opportunità come per Gesù le tentazioni”. Un’occasione “per riflettere: chi non ha pensato in questi giorni che siamo fragili e vulnerabili? Un virus microscopico sta ribaltando il mondo. Chi avrebbe pensato che avrebbe fermato l’attivissima Milano? O bloccato l’economia più in crescita del mondo come quella cinese? O che le borse sarebbero impazzite?”. Proseguendo ha ricordato come la scuola e il lavoro non siano “solo fatica”, ma anche occasione per “socializzare e vivere insieme” e come sia un’occasione anche per “accorgerci che siamo tutti legati fra di noi, in un modo più stretto di quello che pensiamo”, invitando ad accogliere “la solidarietà per farla diventare carità”.