Fiamme Gialle

Bar, lavanderie, ristoranti e parrucchieri: scoperti lavoratori in nero

Prosegue l’azione delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale Varese, nove datori di lavoro sanzionati.

Bar, lavanderie, ristoranti e parrucchieri: scoperti lavoratori in nero

Prosegue incessante l’azione delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Varese a contrasto delle più diffuse forme di economia sommersa con particolare riferimento al fenomeno del lavoro nero e irregolare.

Lavoro nero, operazione della Guardia di Finanza

I controlli effettuati dai Finanzieri del Gruppo di Varese hanno riguardato lavanderie, barbieri e parrucchieri, operatori di servizi di trasferimento di denaro, ristoranti e bar nei territori di Varese, Bardello con Malgesso e Bregano, Gazzada Schianno e Gavirate.

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Le posizioni dei lavoratori dipendenti identificati sono state approfondite sotto il profilo contrattuale, previdenziale, assicurativo e fiscale e, in due casi su tre, hanno evidenziato irregolarità. In particolare, nel corso di tre controlli sono stati individuati complessivamente quattro lavoratori in nero e, in due casi, è stata richiesta all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Varese l’adozione di un provvedimento di sospensione dell’esercizio dell’attività poiché è stato riscontrato che più del 10 per cento dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro risultava occupato, al momento dell’accesso ispettivo, senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro.

In un caso, il provvedimento sospensivo è già stato revocato in quanto il datore di lavoro ha provveduto a sanare la posizione dei lavoratori trovati intenti a prestare la loro opera in nero con l’assunzione degli stessi e a pagare le sanzioni previste dalla normativa vigente.

Sanzionati i datori di lavoro

Gli ulteriori controlli svolti hanno permesso inoltre di documentare, nei confronti di sei datori di lavoro, modalità di corresponsione della retribuzione con strumenti non tracciabili, che ha introdotto l’obbligo per i datori di lavoro e i committenti di corrispondere ai lavoratori la retribuzione con strumenti di pagamento idonei ad assicurarne la tracciabilità o attraverso un intermediario bancario o finanziario.

A carico dei datori di lavoro, in ragione delle specifiche violazioni accertate, sono state applicate sanzioni amministrative per un ammontare complessivo da un minimo di euro 22.800 a un massimo di euro 121.800.