Fondazione Raimondi, paura per il futuro
Il sindaco: "So che la situazione è in positiva evoluzione e mi auguro, così come mi è stato assicurato, che l'impegno profuso sia quello di mantenere viva una realtà storica e importante del nostro paese".

E’ allerta per il futuro della Raimondi di Gorla Minore, dopo che i sindacati hanno indetto uno sciopero per il prossimo 10 gennaio e reso pubblica la ipotizzata situazione di difficoltà della storica Fondazione di Prospiano.
Fondazione Raimondi, c'è tanta preoccupazione
Da luglio a oggi ben 30 dipendenti si sono licenziati, con la conseguenza di un carico di lavoro diventato insostenibile per chi è rimasto. Alla base della rottura con parte del personale ci sarebbe la cessione dei rami d’azienda dei settori assistenziale e ambulatoriale a una nuova società, espressione di due realtà di peso del settore: passaggio che però non ha visto le parti trovare l’accordo, con alcune pendenze economiche a favore degli operatori che sarebbero rimaste non corrisposte. Una penalizzazione per i dipendenti che, sommata al versamento degli stipendi in ritardo, ha innescato la mobilitazione sindacale, guidata da Fp Cgil Varese e Fp Cisl dei Laghi, dopo che già il clima di incertezza e malessere interno al personale aveva portato ai numerosi licenziamenti di questi mesi. Di qui lo sciopero, finalizzato a «sensibilizzare anche gli utenti e la cittadinanza tutta su quello che si sta verificando nella Fondazione e degli sforzi delle lavoratrici e dei lavoratori per farla andare comunque avanti», spiegano da Cgil.
Il sindaco segue gli sviluppi
Il sindaco Vittorio Landoni segue con attenzione gli sviluppi di una realtà storica del territorio, oggi privata ma di servizio alla comunità, e rassicura: «So che la situazione è in positiva evoluzione e mi auguro, così come mi è stato assicurato, che l'impegno profuso dagli interessati sia quello di mantenere viva una realtà storica e importante del nostro paese. Indubbiamente fasi di questo genere portano precarietà e incertezze, ma in questo senso so che ci sono in definizione degli interessamenti di altri gruppi già operanti nel settore e, conoscendo la realtà occupazionale, a oggi mi sembra che ci sia bisogno di organico e assunzioni. Giusto tenere alta la tensione ai fini della salvaguardia dei posti di lavoro e del grande servizio che tale istituzione ha sempre reso ai cittadini della valle e non solo».